Vola l’export di kiwi, arance e mele

Da inizio anno il saldo commerciale rimane deludente

Vola l’export di kiwi, arance e mele

L’aggiornamento a ottobre dei dati import-export del settore ortofrutticolo, analizzati dal Monitor Ortofrutta di Agroter, conferma, ancora una volta, il peggioramento del saldo commerciale a volume (con un disavanzo ampiamente sopra le 400 mila tonnellate); tuttavia, il comparto tiene a valore, grazie anche all’ottima partenza di alcune campagne commerciali come mele, kiwi e arance.

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Rispetto all’aggiornamento di settembre (clicca qui per approfondire) le esportazioni a volume, nel confronto con l’anno precedente, tornano col segno positivo, seppure di poco (+0,4 %).

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Decisamente meglio le performance a valore, che nel complessivo segnano +9%. Entrando nel dettaglio delle macrocategorie, si segnala la progressione degli agrumi che crescono di 12 punti a volume e 22 a valore, aggiudicandosi il primato nei trend relativi alle esportazioni. Non è da meno la frutta tropicale, che registra + 13% in quantità e +16% a valore. La categoria della frutta fresca, che da sola vale oltre metà del totale, beneficia di un buon andamento a valore (+6%) che bilancia il calo a volume (-5%).

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Per quanto riguarda le importazioni, i trend ricalcano l’aggiornamento a settembre, ovvero, un aumento sia a volume che a valore fra il 13 e 14%, e fra le diversea macrocategorie, continua l’ascesa degli ortaggi, in progressione tanto a volume (+23%) quanto a valore (+25%).
Le analisi del monitor ortofrutta di Agroter si addentrano nei trend più significativi relativi al mese di ottobre e che spiegano la tenuta dell’export in termini monetari. Per esempio, l’uva da tavola - che cede 9 punti percentuali a volume - ne guadagna ben 29 a valore; impressionante la progressione del kiwi che quasi raddoppia (+70%) il fatturato rispetto allo scorso anno. Anche le mele fanno la loro parte, soprattutto a valore (+19%), ma la crescita più tumultuosa è da ascriversi alle arance, che hanno quadruplicato volumi e fatturati in appena 12 mesi. Al contrario, le clementine sono state penalizzate da un inizio di campagna difficile, soprattutto sotto il profilo qualitativo, che ha limitato le esportazioni (calo a doppia cifra a volume e valore). Non stupisce il segno meno nelle esportazioni di pere, fa forse più impressione notare come le importazioni crescano velocemente tanto da triplicare nell’arco di un anno.
 

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Proseguendo nelle analisi delle referenze frutticole, i dati certificano le difficoltà avute nell’importare mirtilli dall’estero: a fronte di un calo dei volumi del 17%, a valore c’è stata una crescita del 32%, a dimostrazione della carenza nell’offerta che ha fatto lievitare i prezzi.
Fra gli ortaggi, prosegue l’annata da incorniciare per il pomodoro nei mercati esteri, dove ha raddoppiato sia in quantità (+107%) sia a valore (+90%).
Infine, per patate e cipolle, si segnala l'aumento delle importazioni sia a volume sia a valore, sulla falsa riga di quanto visto da inizio anno.

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Ha collaborato Alberto Biffi

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