Ciliegie: la Drosophila Suzukii preoccupa, ma si può frenare

Tra le soluzioni di contrasto, le trappole per la cattura massale della spagnola Probodelt

Ciliegie: la Drosophila Suzukii preoccupa, ma si può frenare
Fra pochi giorni inizia la campagna cerasicola 2015 e nelle campagne c'è apprensione per un nemico comune, piccolo, ma temibile: la Drosophila Suzukii.

Questo piccolo moscerino, infatti, è capace di ridurre la produzione del 20-30% non solo su ciliegio e mirtillo che sono le specie più sensibili, ma ad una vasta pletora di colture frutticole: pesco, albicocco, mirtillo, lampone, ribes e fragola, sebbene la presenza dell'insetto inizi ad essere riscontrata anche sulla vite.
Inoltre è molto rapida nel diffondersi, ed in poco tempo ha colonizzato diversi areali produttivi italiani: Toscana (2008),  Trentino (2009), Piemonte, Liguria, Campania e Calabria (2010), Lombardia ed Emilia Romagna (2011), Veneto e Marche (2012). In particolare il 2014 è stato un anno molto favorevole per lo sviluppo di questo insetto, grazie ad un inverno mite che ha consentito la sopravvivenza di gran parte delle popolazioni svernanti, ed un'estate fresco-umida che ha aggravato ulteriormente la situazione.

Di magra consolazione il fatto che sia pericolosa anche in altri Paesi europei, come la Germania, che ha stanziato solo per la regione Bavarese, 850.000 euro.

In sintesi, un problema serio, che desta notevole preoccupazione in Italia e all'estero. Ad oggi c'è uno sforzo notevole di enti di ricerca, università e produzione, per trovare le strategie di lotta più efficaci per il controllo dell'insetto. Si passa da tecniche agronomiche quali lo sfoltimento della vegetazione e controllo dell'inerbimento per evitare l'ombreggiamento e l'umidità nel frutteto, a tecniche di difesa meccaniche (reti antinsetto, cattura massale), tecniche fisiche (calce sul frutto) e chimica.

La lotta chimica può risultare efficace, ma occorre considerare alcuni aspetti. Innanzitutto il timing di applicazione è fondamentale, tenendo presente che si deve colpire l'insetto adulto e del fatto che ci sono tempi di carenza molto rigidi da rispettare. Inoltre sono poche le molecole realmente efficaci sull'insetto.

In affiancamento (se l'infestazione è consistente) o in alternativa (se l'infestazione è limitata)  si possono utilizzare delle trappole per la cattura massale specifiche per la Drosophila Suzukii, come sta facendo l'azienda spagnola Probodelt con il modello Hemitrap
L'innovazione di questa trappola anti-suzukii consiste proprio nella specificità per questo moscerino, grazie alla forma che permette l'ingresso della mosca ma non di altri insetti, e da un nuovo liquido attrattivo denominato "suzzii" (clicca qui per scaricare il flyer) che grazie alla sua formula innovativa altamente specifica, consente elevate performance di cattura. Affermazione avallata dall'università di Padova, che ha condotto diverse prove con questa trappola verificandone con successo l'efficacia.
Altro aspetto interessante è la versatilità dello strumento che può essere utilizzato sia per monitorare il volo della Drosophila (4-5 trappole per ettaro) sia per combattere il temibile insetto (decine di trappole per ettaro in relazione dell'infestazione).

In definitiva, l'insetto è molto temibile, ma con un attento monitoraggio, ed una lotta basata sull'integrazione di tutte le tecniche conosciute, si potranno limitare i danni alle produzioni.
 
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