«Import-export, cambiamenti epocali ma la frammentazione frena l'Italia»

Commercio mondiale, filiera, fiere: intervista esclusiva a Raffaele Spreafico

«Import-export, cambiamenti epocali ma la frammentazione frena l'Italia»
In occasione della recente edizione di Fruit Logistica di Berlino - dove Spreafico Francesco & F.lli Spa ha raddoppiato lo spazio espositivo ospitando Op Kiwi Sole per sottolineare lo stretto legame con la produzione, dedicando inoltre ampio rilievo alla pera "Angélys" e proponendo la nuova linea di IV gamma di frutta - Italiafruit News ha intervistato l'amministratore delegato Raffaele Spreafico per fare il punto sul settore, sul trend dei prodotti d'importazione e sulle strategie aziendali.

"Il 2014 del nostro gruppo si può definire positivo grazie a una diversificazione che ha generato crescita; uno sviluppo non imponente ma sicuramente confortante. Le prospettive per il 2015 sono incoraggianti per quanto riguarda produzione ed export in virtù del cambio favorevole e delle prospettive legate allo sviluppo di nuovi mercati in Estremo e Medio Oriente, Sud e Centro America, mentre l'import presenta diverse incognite: oltre al valore dell'euro nei confronti delle altre monete, non va sottovalutato il cambiamento degli scenari mondiali con nuovi equilibri ed eventi, in primis l'embargo, che stanno sensibilmente modificando il commercio ortofrutticolo planetario. L'import-export è in forte evoluzione a causa di fattori esogeni".


Lo stand Spreafico alla Fruit Logistica di Berlino

Venendo nello specifico al trend dei prodotti d'importazione, l'anno concluso è definito da Spreafico "positivo per kiwi e banane, meno per l'ananas e il comparto delle pomacee". "Il nostro gruppo ha consolidato la propria attività e in generale, complice la crisi, si assiste a una razionalizzazione e riorganizzazione del comparto. Del resto stiamo operando in un mercato maturo e questo è l'effetto. Ma ciò non significa che le realtà strutturate abbiano la possibilità di crescere e trovare nuovi sbocchi...". La divisione import, in costante e significativa crescita negli ultimi dieci anni, vale oggi circa un terzo del business di Spreafico; il resto è equamente ripartito tra distribuzione ed export.

Ma come vede Spreafico il settore ortofrutticolo italiano? "Il livello di frammentazione resta molto elevato anche a livello distributivo, e una distribuzione frammentata non può che generare una produzione a sua volta frammentata", spiega. "Sicuramente il processo di consolidamento e gli accorpamenti avviati negli ultimi tempi proseguiranno e genereranno un analogo fenomeno a monte della filiera".

Un commento su Fruit Logistica? "Si è confermata fiera di spessore - dice Spreafico - per noi è il luogo ideale per fare il punto con i clienti esteri e i fornitori d'Oltremare, mentre per quanto concerne le presenze italiane abbiamo visto un buon numero di produttori, meno di rappresentanti della Gd". 

E per quanto riguarda le fiere italiane in programma nel 2015? "Siamo in stand by in attesa di vedere come si sistema il settore. Una cosa è certa: questa frammentazione, che è poi un po' lo specchio della parcellizzazione del comparto nazionale, è anacronistica...".

Copyright 2015 Italiafruit News