Crisi nera per il pomodoro siciliano

Prezzi ai minimi termini, concorrenza marocchina: i produttori, esasperati, non raccolgono più

Crisi nera per il pomodoro siciliano
Situazione a dir poco drammatica per il pomodoro siciliano. I prezzi delle diverse tipologie faticano a coprire i costi di produzione, e c'è preoccupazione fra i produttori di Pachino, ai quali, oltre al danno, si aggiunge la beffa, in quanto la causa principale dei loro mali è il netto aumento delle importazioni di prodotto marocchino.

Prezzi ai minimi termini

Il pomodoro è uno dei fiori all'occhiello della produzione siciliana, che trova in Pachino la massima espressione produttiva ed in Vittoria il mercato di riferimento. In queste zone, oltre 4.000 aziende producono pomodoro 11 mesi all'anno, o per lo meno producevano, in quanto molte di esse non stanno nemmeno raccogliendo il prodotto sulla pianta a causa dei prezzi troppo bassi. Emblematico il bollettino prezzi redatto dal mercato ortofrutticolo di Vittoria: il piccadilly spunta mediamente 0,30 cent al kg ed il grappolo 0,40; il ciliegino guadagna 10 centesimi in più, mentre il datterino con 0,80 euro al kg è il più quotato. Il commento qualitativo sul bollettino rende l'idea della situazione "Mercato stazionario, scarsa commercializzazione per pomodoro rosso in genere, con molte quote di invenduto".

Troppo forte la concorrenza del Marocco

Non ci vuole molto per capire la gravità della situazione, ed i quotidiani locali stanno indagando le cause e le possibili soluzioni alla crisi di mercato. Un articolo pubblicato su "La Sicilia" mette in luce alcuni aspetti importanti. Secondo il direttore di Coldiretti di Ragusa e Siracusa, Pietro Greco, il principale colpevole della crisi in atto, è il Marocco, il quale sta esportando verso l'Italia quantitativi sempre crescenti, grazie agli accordi economici con l'Unione Europea. Per di più, il prodotto marocchino, è venduto a prezzi nettamente inferiori a quello italiano, e ci sono forti dubbi sulla sostenibilità ambientale, senza contare il rischio di frode con pomodoro marocchino spacciato per italiano. In un contesto del genere gli agricoltori sono disperati, come testimonia ad ItaliaFruit News, Andrea Sciandro, produttore di pomodori a Gela: "Non sappiamo più come fare – spiega – a noi, produrre un chilo di pomodoro costa 0,90 euro considerando anche il trasporto, e viene venduto a Vittoria a meno della metà. Molti miei colleghi hanno sospeso le raccolte, per non perdere ulteriori soldi, e se continua di questo passo saremo costretti a chiudere. Il problema è che a nessuno interessa, né alle catene distributive né alla politica in generale".

Urge trovare un rimedio

Attualmente, l'unica soluzione per tamponare la crisi sarebbe attivare le clausole di salvaguardia che sono inserite all'interno dell'accordo fra Ue e Marocco. La Coldiretti ed i sindaci di Vittoria e Pachino, spingono in questa direzione, sperando che si trovi una soluzione al più presto, (magari con l'aiuto del Ministro Maurizio Martina) perché la situazione è grave ed il rischio che il malcontento possa sfociare in rabbia, con i danni sociali che ne conseguono, è molto alto.

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