IL RILANCIO DELLA ROSA DI GORIZIA: IL PREGIATO RADICCHIO FRIULANO ORA DISPONIBILE PER LA VENDITA ON LINE

IL RILANCIO DELLA ROSA DI GORIZIA: IL PREGIATO RADICCHIO FRIULANO ORA DISPONIBILE PER LA VENDITA ON LINE
Originaria di una terra di confine, di un colore che vira dal rosso intenso al rosa fino ad arrivare al giallo pallido, i cui cespi hanno foglie larghe ordinate che ricordano un roseto: è la Rosa di Gorizia, un pregiatissimo radicchio che da oltre due secoli punteggia, tra novembre e febbraio, i terreni isontini.
La specialità friulana, che ha vinto il premio “Nonino Risit d’Aur 2012” e ambisce al riconoscimento DOP quale patrimonio locale da proteggere e valorizzare, viene ora rilanciata con la possibilità di acquisto on line. Da pochi giorni, infatti, la Rosa di Gorizia è acquistabile direttamente sul sito www.rosadigorizia.com.
Il prodotto fresco arriverà sulla tavola assieme alla confezione sott’olio e alla crema di radicchio.
Il pack è innovativo e accattivante. Si tratta di un contenitore in polistirolo e cartone che protegge i prodotti e che contiene anche un raffinato strofinaccio in cotone 100% con il logo del marchio, un calendario e del materiale informativo su questo radicchio friulano.
L’eccezionalità della Rosa di Gorizia è racchiusa tutta nel suo ciclo produttivo: le piantine sono il risultato di meticolose selezioni effettuate dalle famiglie di agricoltori locali che si sono susseguite nel corso dei secoli. Ancora oggi ogni agricoltore custodisce gelosamente i propri semi di radicchio tramandandoli di generazione in generazione; questa sorta di brevetto ha già riconosciuto La Rosa di Gorizia come PAT, cioè prodotto agroalimentare tradizionale della regione Friuli-Venezia Giulia.



Il marchio “Rosa di Gorizia” è stato registrato nel 2010 da Massimo Santinelli, titolare di Biolab, noto brand di cibi pronti per vegetariani. “Vogliamo garantire l’unicità del prodotto e favorirne la commercializzazione, oltre a porre le basi per una registrazione del marchio come prodotto DOP in un prossimo futuro”, dichiara Santinelli.
La semina della Rosa di Gorizia avviene in tarda primavera o, al più tardi, a inizio estate. Questo speciale radicchio rosso ha un’alta resistenza alle condizioni climatiche più aspre tipiche del Friuli, non soffre la mancanza di acqua nei mesi estivi né il freddo pungente dell’inverno. In autunno le foglie, già grandi, assumono una tonalità color melanzana e avvolgono il cuore, proteggendolo dalle intemperie stagionali.
Le Rose di Gorizia vengono raccolte tra ottobre e novembre, legate a mazzi per le radici e portate in ambienti riparati, caldi e bui. Per una quindicina di giorni esse rimangono così protette, talvolta coperte da paglia, a una temperatura che varia dai 10 ai 15 gradi. Questo breve periodo risulta fondamentale per la Rosa di Gorizia, in quanto le consente una piena maturazione aromatica e cromatica con i colori che si fanno via via più vivaci.
Tolte le radici, pulita accuratamente con acqua corrente, lasciando intatto solo il cuore e le foglie maturate in forzatura, la Rosa di Gorizia è così pronta per deliziare i buongustai e affinare i piatti della tradizione. Croccantezza e retrogusto leggermente amarognolo, rendono la Rosa di Gorizia una bontà versatile in cucina; da provare anche nella varietà di colore giallo, chiamata Radicchio Canarino, la Rosa è perfetta da assaporare cruda, tagliata il meno possibile per non farla ossidare.
Gustosa se accompagnata da patate lesse e fagioli lessati ancora tiepidi, sa esaltare l’uovo sodo a spicchi oppure passato nello schiaccia patate. Ravviva infine anche l’insalata di stagione, offrendo la sua radice, tagliata sottile e condita con un filo d’olio extra vergine di oliva.

Fonte: Agricoltura Oggi