BLACK SPOT DEGLI AGRUMI: CONTO ALLA ROVESCIA PER IL VERDETTO EFSA, IL SUDAFRICA SPERA

BLACK SPOT DEGLI AGRUMI: CONTO ALLA ROVESCIA PER IL VERDETTO EFSA, IL SUDAFRICA SPERA
Anche se l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) pubblicherà a breve il suo rapporto sul rischio sulla malattia Black Spot (conosciuta anche come CBS o Macchia nera) ed in particolare sui i prodotti agrumicoli provenienti dal Sudafrica, è improbabile che una decisione negativa porti a immediate chiusure delle frontiere e delle enormi importazioni di agrumi dal Sudafrica.
Intanto, però, i sudafricani pensano (o sperano) di posticipare eventuali provvedimenti a loro sfavorevoli fino alla fine di marzo. Così come sperano che dagli studi si delinei solo un rischio minimo di contagio per i produttori europei, e che si provveda a quantificare i potenziali danni senza chiudere completamente le dogane.
Nel frattempo i coltivatori del Sudafrica della Citrus Association (CGA) hanno messo in guardia i loro produttori sulla minaccia in atto e sulle "conseguenze devastanti di business" che il Black Spot può causare in termini agronomici (e soprattutto) doganali/commerciali. I comunicati ufficiali della CGA verso i produttori Sudafricani sono drastici: "Se avete registrato un frutteto per l'esportazione in UE e per qualsiasi motivo avete preoccupazioni di un contagio da Black Spot, dovete immediatamente escludere il frutteto dalla commercializzazione in Europa. Non farlo potrebbe significare una classificazione ad alto rischio per tutto il Paese e l'esclusione dal mercato europeo".
Chiari e determinati a non precludersi il loro maggiore mercato di export. Ma è una sincera preoccupazione per evitare il contagio alle colture agrumicole europee, o tra le righe si può leggere una manovra mediatica per rabbonire i decision maker in Europa con uno slancio di trasparenza e di dimostrazione di controllo del problema? (v.p)

Traduzione Italiafruit News

Fonte: Eurofruit