Fragole di montagna alle prese con un clima da spiaggia

Federico Fapanni (Ortobergamo): «Gli scherzi climatici alterano il calendario produttivo »

Fragole di montagna alle prese con un clima da spiaggia
In questa fase della stagione il palcoscenico della fragola italiana è dominato dal prodotto di montagna, soprattutto quello del trentino, che ha l’arduo compito di fronteggiarsi con l’ottimo prodotto di origine olandese che trova grande riscontro nei nostri mercati. 
“In questo momento – racconta Federico Fapanni, grossista del mercato all’ingrosso di Bergamo – le fragole di montagna trentine stanno dando grandi soddisfazioni dal punto di vista qualitativo, ma il clima non permette il salto di qualità. Le fragole vengono raccolte a valle sui 500 metri o in malga ad altitudini che superano anche gli 800 metri”.



Il venditore dello stand OrtoBergamo chiarisce: “La qualità della fragola ci permette di fronteggiare il prodotto estero, talaltro la merce nostrana ha una serbevolezza migliore. Le due varietà che stiamo scaricando sono la Murano e la Portola, con delle caratteristiche eccellenti”.
Ciò che differenzia queste varietà è la pezzatura, infatti la prima solitamente tocca dei calibri maggiori. Le fragole non sono esenti dai capricci termici, anche in alta quota, le temperature sono state elevate. Quindi le varietà di montagna non hanno, ancora, raggiunto il massimo potenziale e dunque si attendono i primi nuvoloni e le prime piogge per entrare nel vivo della stagione.



Le temperature instabili – conferma il grossista – non hanno giocato un ruolo favorevole per le piante che non hanno goduto appieno del tipico clima montano. Ancora i quantitativi non sono stabili però la qualità esalta il prodotto. Soprattutto nei fine settimana la merce acquista valore, però, non si sono registrati picchi considerevoli”.
“Attendiamo dei cali di temperatura per vedere l’evoluzione dei mercati, ad oggi, possiamo dire che il prezzo è stabile intono ai 5-6 euro/kg.  Ancora non c’è stata una corsa alla fragola però il bello deve arrivare”, conclude Fapanni.


I costi di produzione e clima impazzito stressano le malghe

Sicuramente in alta quota attendono con ansia il calo termico per regolarizzare la produzione ma un altro aspetto che non lascia tregua sono i costi di produzione, soprattutto la logistica, dove nelle zone rurali è una voce di costo drammatica. Ovviamente gli aumenti si sono registrati anche per il pack, concimi e fitosanitari.
“Nella Valsugana – afferma Martino Marchesini, dell’omonima azienda agricola specializzata nella produzione di fragole – come in tutte le zone di alta quota, ha avuto una stagione produttiva viziata dalle temperature troppo alte che hanno creato dei picchi produttivi, come a fine maggio, per poi lasciare dei vuoti preoccupanti. 



Questo clima non permette di rispettare i calendari e soprattutto i prodotti non riescono ad affermarsi sui mercati. Soprattutto varietà come la Murano, ad alto fabbisogno di freddo, ha avuto i maggiori stress rispetto varietà più resilienti come la Portola”.
Quindi anche le alte vette non hanno schermato i produttori dai problemi agricoli di tutto lo Stivale, compresa siccità e carenza di manodopera. “Da qualche giorno cade qualche goccia e le fragole si rinfrescano – conclude il produttore - dunque, la produzione dovrebbe regolarizzarsi”.

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