Attualità
«Ecco come la grandine ha maciullato i frutti»
Mean Frutta: «Con le pesche chiudiamo in anticipo. Un vero peccato»
Una grandinata violentissima ha colpito lunedì pomeriggio i territori di Montalbano Jonico e Pisticci, in provincia di Matera. A farne le spese le produzioni frutticole, pesantemente danneggiate dai chicchi di giaccio.
E c'è chi, come l'azienda lucana Mean Frutta, costatati i danni ha deciso di chiudere in anticipo la campagna peschicola: nei frutteti non c'è più niente di commercializzabile da raccogliere.
"Il fenomeno meteo ha riguardato una vasta zona tra Montalbano Jonico e Pisticci - racconta a IFN Pasquale Melidoro, fondatore dell'azienda - Io ero in automobile quando ha iniziato a grandinare: mai vista una cosa del genere in vita mia, un muro di acqua e grandine".
Il risultato dell'evento estremo lo ha potuto poi verificare andando nei frutteti: una vera e propria calamità, frutti quasi pronti alla raccolta distrutti dalla grandine, maciullati dalla violenza con cui sono caduti i chicchi di ghiaccio.
"Erano grandi quanto una noce - riprende l'imprenditore - Per quanto riguarda la nostra campagna commerciale, per le pesche possiamo ritenerla conclusa perché i frutti riportano danni del 100%. Un vero peccato perché avevamo ancora altri 20 giorni di raccolto".
Un doppio peccato perché la campagna di pesche e nettarine quest'anno mostra segnali interessanti. "Da un punto di vista commerciale - aggiunge Melidoro - posso ritenerla una campagna soddisfacente per quanto riguarda i frutti di grosso calibro, un po' meno per le pezzature minori... Ma non è certo questo evento che ci preoccupa, conoscevamo il rischio a cui andavamo incontro allungando la campagna delle drupacee ed abbiamo messo sotto copertura assicurativa le nostre produzioni. Piuttosto siamo preoccupati per il futuro a causa dell'aumento dei costi di materiali indispensabili per mandare avanti le produzioni - conclude Pasquale Melidoro - e il reperimento di manodopera qualificata".
Copyright 2022 IFN Italiafruit News
E c'è chi, come l'azienda lucana Mean Frutta, costatati i danni ha deciso di chiudere in anticipo la campagna peschicola: nei frutteti non c'è più niente di commercializzabile da raccogliere.
"Il fenomeno meteo ha riguardato una vasta zona tra Montalbano Jonico e Pisticci - racconta a IFN Pasquale Melidoro, fondatore dell'azienda - Io ero in automobile quando ha iniziato a grandinare: mai vista una cosa del genere in vita mia, un muro di acqua e grandine".
Il risultato dell'evento estremo lo ha potuto poi verificare andando nei frutteti: una vera e propria calamità, frutti quasi pronti alla raccolta distrutti dalla grandine, maciullati dalla violenza con cui sono caduti i chicchi di ghiaccio.
"Erano grandi quanto una noce - riprende l'imprenditore - Per quanto riguarda la nostra campagna commerciale, per le pesche possiamo ritenerla conclusa perché i frutti riportano danni del 100%. Un vero peccato perché avevamo ancora altri 20 giorni di raccolto".
Un doppio peccato perché la campagna di pesche e nettarine quest'anno mostra segnali interessanti. "Da un punto di vista commerciale - aggiunge Melidoro - posso ritenerla una campagna soddisfacente per quanto riguarda i frutti di grosso calibro, un po' meno per le pezzature minori... Ma non è certo questo evento che ci preoccupa, conoscevamo il rischio a cui andavamo incontro allungando la campagna delle drupacee ed abbiamo messo sotto copertura assicurativa le nostre produzioni. Piuttosto siamo preoccupati per il futuro a causa dell'aumento dei costi di materiali indispensabili per mandare avanti le produzioni - conclude Pasquale Melidoro - e il reperimento di manodopera qualificata".
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