RIVOLUZIONE NEGLI USA: DALLA FDA NUOVI STANDARD PER PREVENIRE LE MALATTIE DI ORIGINE ALIMENTARE

RIVOLUZIONE NEGLI USA: DALLA FDA NUOVI STANDARD PER PREVENIRE LE MALATTIE DI ORIGINE ALIMENTARE
Piccola rivoluzione in vista negli Stati Uniti per quanto riguarda l'alimentazione. La Food and Drug Administration (Fda) ha infatti proposto due nuove norme di sicurezza alimentare per prevenire le malattie che si trasmettono con il cibo.
Le norme proposte implementano il Food Safety Modernization Act (FSMA) e saranno sottoposte al giudizio del pubblico per i prossimi 120 giorni. La Fda, dunque, dal suo sito incoraggia gli americani a esaminare e commentare queste importanti nuove proposte.
Le contaminazioni alimentari sono un problema rilevante per il Paese: un americano su sei soffre di una malattia di origine alimentare ogni anno. Di questi, quasi 130.000 sono ricoverati in ospedale e 3.000 finiscono per perdere la vita, ricorda una nota della Fda. Prevenire le malattie di origine alimentare migliorerà la salute pubblica, ridurrà le spese mediche ed eviterà costosi stop al sistema alimentare causati da epidemie e dal ritiro di prodotti contaminati.
Le nuove proposte seguono una vasta campagna di sensibilizzazione da parte della Fda, rivolta all'industria del settore, ai consumatori, alle agenzie governative e alla comunità internazionale. Dal gennaio 2011, gli esperti della Fda hanno visitato aziende agricole e strutture a livello nazionale, partecipando a centinaia di incontri.
Nel dettaglio, la prima regola proposta richiede ai produttori di cibo venduto negli Stati Uniti (anche se prodotto all'estero) di sviluppare un piano formale per prevenire il rischio che i prodotti possano causare malattie a trasmissione alimentare. Inoltre, tale norma richiede piani ad hoc per gestire eventuali problemi, fin dal loro manifestarsi.
La seconda regola propone, invece, di rinforzare gli standard di sicurezza per la produzione e la raccolta dei prodotti nelle aziende agricole.

Per maggiori informazioni consultare la notizia integrale sul sito della Fda.

Fonte: Adnkronos