Patate, vendite in crescita per Selenella

Il presidente Cristiani: «Numeri positivi in controtendenza rispetto al resto del settore»

Patate, vendite in crescita per Selenella
Le patate, dopo il boom di vendite nel 2020 durante il lockdown, nel 2021 hanno subito un ridimensionamento. Massimo Cristiani, presidente del Consorzio Patate Selenella di Bologna, fa il punto sulla campagna commerciale 2022: “Fortunatamente il consumatore ci sta dando conferma. Si è affezionato al brand e anche quest’anno ci permette di continuare a crescere riconoscendo in Selenella una filiera che è sinonimo di qualità. I nostri sono numeri positivi in controtendenza rispetto al resto del settore pataticolo, con crescite sia in termini di valore che di volume”.

Le patate sono pur sempre però un prodotto che difficilmente va in crisi, anche se subirà aumenti a causa dei rincari. “L’aumento dei costi è sproporzionato – dichiara a proposito Cristiani -. I concimi, il carburante e l’energia elettrica utilizzata per la conservazione dei prodotti non hanno precedenti quindi il prezzo delle patate dovrà salire inevitabilmente. Anche se la Gdo cerca di contrastarli, alcuni costi non sono più comprimibili e di certo non possiamo penalizzare il produttore per favorire i consumi”.  



Il consorzio Selenella è formato da produttori, cooperative e commercianti di patate riuniti con l’obiettivo di valorizzare la produzione pataticola bolognese che copre una superficie di 1500 ettari.



In questo periodo in Emilia-Romagna sono partiti i nuovi trapianti per le patate classiche. È in ritardo invece la raccolta delle patate novelle in Sicilia. “Inizieremo a fine aprile – spiega il presidente - perché le piogge intense autunnali e l’ondata di freddo di fine gennaio hanno rallentato la produzione del tubero”.

Sul fronte elateridi, Selenella continua a investire sulla ricerca e la sperimentazione per arginare un problema che influisce anche sulla riduzione delle superfici coltivate. “Due settimane fa si è tenuto un webinar in cui sono stati mostrati i risultati ottenuti in un anno di sperimentazione che ci fanno tracciare una via non semplice. Stiamo ottenendo risultati positivi utilizzando tecniche agronomiche diverse, quindi dobbiamo continuare su questa strada perché il fitofago minaccia molto sia le superfici nostre regionali, che quelle europee”.



Sul packaging, il Consorzio mantiene una vision di lungo respiro. “Lo scenario è altamente mutevole – continua - per questo motivo cerchiamo di essere sempre informati sulle ultime tecnologie disponibili sopratutto in termini di nuovi materiali sempre più sostenibili”.
“Infine – conclude Cristiani - stiamo spingendo sull’ampliamento di gamma dopo gli ottimi risultati riscontrati su carote e cipolle”. 

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