Maculatura bruna, un anno di tregua

L’agronomo Breveglieri: «Non abbassiamo la guardia, la pressione del fungo è sempre elevata»

Maculatura bruna, un anno di tregua
In Emilia-Romagna è partita la raccolta dell'Abate Fétel. È una stagione produttiva con una pressione delle malattie fungine (in primis maculatura bruna del pero) non gravosa come gli anni precedenti. Infatti, per il momento non sono state registrate perdite di prodotto rilevanti.
“L’andamento climatico – afferma l’agronomo Michele Breveglieri di Fruitnetsystem, gruppo di consulenza agraria – è stato favorevole per contrastare lo sviluppo della maculatura bruna del pero, soprattutto a causa della siccità. Però non bisogna abbassare la guardia, infatti valutando il volo delle spore abbiamo potuto costatare che i funghi parassitari erano presenti, ma non hanno trovato le condizioni ideali per proliferare e attaccare il pero”.


Cambiamento climatico l’ago della bilancia

Maculatora bruna e cambiamento climatico paiono essere collegati. L’aumento delle temperature medie, con inverni sempre più caldi e il freddo che arriva tardivamente, favoriscono lo sviluppo della fitopatia che attacca specialmente le pere Abate.
Dal 2018 ad oggi c’è stata una recrudescenza degli attacchi fungini (Stemphylium vesicarium, alternaria spp) e in alcune aziende produttrici i danni hanno superato il 50%. Il 2022, come detto, pare invece salvarsi.
“La siccità di questi mesi – aggiunge l’esperto di Fruitnetsystem – ha limitato la proliferazione dei funghi, anche se fin quando la raccolta non sarà ultimata bisogna stare allerta”.



Pratiche agronomiche per prevenire l’insorgere delle malattie fungine

Una condizione ottimale del frutteto non esonera dall’essere colpiti dalla maculatura. Gli ultimi anni la fitopatia ha picchiato duro e per il futuro l’obiettivo auspicale, come specifica Breveglieri, sarebbe di limitare i frutti colpiti al 10%
“La pratica agronomica consigliata è la rottura integrale e permanente del cotico erboso in modo da ridurre l’habitat ideale per Stemphylium vesicarium e alternaria spp. – specifica l’agronomo - Ovviamente è consigliata la lotta integrata con principi attivi alternati per non far sviluppare la resistenza. Quest’anno, già da fine maggio-primi giugno, sono apparse le prime macchie necrotiche, ma laddove c’era il cotico rotto l’infezione si è arrestata. Le aziende stanno vivendo un buon momento sotto il profilo dei volumi, ma a causa della forte siccità hanno avuto una pezzatura piccola. Le piogge di questi giorni si spera aiutino a risollevare i calibri”.

Copyright 2022 IFN Italiafruit News