Pere, una dolcezza da record

Le prime rilevazioni di UNAPera: i gradi brix compensano i calibri

Pere, una dolcezza da record
Che la siccità abbia fatto perdere calibro alla frutta ormai è un dato assodato. Ciò che si è visto per le drupacee adesso tocca alle pomacee e anche tra i pericoltori c’è preoccupazione per le pezzature. Un parametro che influisce sul valore commerciale, ma da quando la frutta è diventata solo calibro?
Le pesche fanno scuola: nonostante i calibri ridotti, la campagna è stata convincente, aiutata anche dalla debacle spagnola. Le vendite sono andate bene perché il prodotto era buono, con parametri organolettici soddisfacenti. Con i grandi calibri sarebbe stato un trionfo, ma questa estate le drupacee sono piaciute anche se piccole.



Ora è arrivato il tempo delle pere e in Emilia-Romagna, come del resto in tutti gli altri areali produttivi, i calibri non sono particolarmente sostenuti. Ma non ci si può focalizzare sui millimetri mancanti, bisogna riparametrare la campagna e non perdersi in allarmismi sterili se il prodotto – come nel caso delle pere - ha un sapore convincente. 
A livello produttivo le quantità di pere non sono eccessive ma, nemmeno carenti e, come anticipato, le caratteristiche qualitative sono promettenti: le premesse per gestire una campagna commerciale soddisfacente ci sono quindi tutte. 
E queste non sono sensazioni, ma il frutto delle indagini che UNAPera – la Aop nata lo scorso anno dall’aggregazione di 13 Op e 12 non Op rappresentative del 70% delle pere commercializzate sul mercato italiano – sta conducendo tra i propri soci. 
La pericoltura non viene da annate semplice e tutt’oggi la situazione è complessa – illustra a IFN Stefano Foschi, responsabile e coordinatore ricerca, sviluppo e sperimentazione di UNAPera - tra maculatura, gelate e cimice si respira un clima molto teso. Quest’anno da una parte la produzione sconta la mancanza di calibro, ma dall’altra questo aspetto si può arginare con la grande qualità offerta dal prodotto. Le pere si presentano con un elevato grado brix e dei frutti con la polpa molto compatta che conferisce la tipica consistenza delle nostre pere e ne agevola l’ottimale conservazione”.

I rilevamenti Unapera confermano la qualità

UNAPera sta eseguendo rilevamenti su circa 70 aziende con l’obiettivo di monitorare, settimanalmente, l’andamento della maturazione dei frutti – racconta Foschi - L’intento è quello di indirizzare le aziende verso la giusta epoca di raccolta, in modo che non sia troppo anticipata, al fine di ottenere un frutto coerente con i livelli qualitativi prefissati”.

“Sin dal primo rilevamento dell’8 agosto il grado brix registrato si attesta su valori sorprendenti – spiega il ricercatore - I dati, confrontati con le altre stagioni, sono nettamente superiori alla media. Gli ultimi test mostrano dei valori maggiori di 14 gradi brix, che in termini meno tecnici raccontano di una pera dal sapore spiccatamente dolce”. 
Non ci si può nascondere dietro un dito, la pezzatura è piccola ma non crediamo che sia l’unico driver della stagione commerciale. Gusto, colore e compattezza della polpa diranno sicuramente la loro.

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