Albenga, un territorio «d'oro»

Il distributore Giovanni Raimondo: «Come facciamo convivere localismo e prodotti d'importazione»

Albenga, un territorio «d'oro»

Possono i prodotti tipici convivere nell’offerta di un distributore assieme ai prodotti di importazione? La risposta è sicuramente sì, a patto che tutte le referenze siano di alta qualità proprio come succede per l’azienda Raimondo Giovanni e Figli di Albenga.

“Ci dedichiamo all’importazione per rivendere tutto sui mercati e alla Gdo, oltre che al servizio di Horeca nella riviera ligure, con un notevole incremento di vendite durante i mesi estivi”, spiega a IFN Giovanni Raimondo, quarta generazione della famiglia fondatrice dell’azienda nel 1927. 
E continua: “Crediamo molto nel valore dei prodotti tipici di Albenga, che sul mercato continuano riscuotere tantissimo interesse. Nonostante negli anni la produzione tipica di Albenga sia calata un po’, dal 2020 in poi molti agricoltori sono tornati a dedicarsi alle orticole come i pomodori cuore di bue, le trombette, i carciofi di Albenga e i cavoletti di Bruxelles: per quanto non possiamo confrontarci con le superfici di Puglia e Sardegna, qui c’è tantissima attenzione alla qualità dei prodotti”.

Oltre che alla commercializzazione dei prodotti tipici, l’azienda si dedica all’importazione.
“Ci rechiamo personalmente all’estero per scegliere i prodotti da vicino – commenta – per esempio recentemente siamo stati in Spagna per monitorare l'inizio della campagna delle nespole: nonostante i volumi siano ancora bassi (stanno arrivando appena pochi colli), questi frutti si collocano bene sul mercato”.

Sempre dall’estero, più precisamente da Israele, arrivano le clementine Orri: “Abbiamo prodotto sia di categoria extra che di prima categoria e li stiamo commercializzando con prezzi ottimi e il livello qualitativo è sempre garantito". 

L’azienda sta commercializzando anche i meloni gialli brasiliani: “Siamo alle battute finali ma posso dire che è stata una buona campagna, in cui i frutti hanno mantenuto sempre un prezzo costante. Si tratta di meloni molto dolci e, terminata questa produzione, si passerà al prodotto dal Costa Rica mentre a fine maggio/inizio giugno inizierà il gialletto italiano”.

Nell’offerta dell’azienda anche le pere Ercolini dal Cile: “Ad oggi c’è interesse per questo prodotto ma il consumo vero e proprio non è ancora partito – commenta -, considerato che per favorire il consumo servono generalmente temperature più alte”.

Per quanto riguarda gli ortaggi, vale la pena valorizzare la zucchina trombetta di Albenga: “La lavoriamo da maggio ad ottobre, a seconda delle condizioni climatiche – dice – e la serviamo ai supermercati nel pacchetto da 420 grammi. In Lombardia e Piemonte c’è attualmente molto consumo per questo prodotto e ne commercializziamo circa 80 mila chilogrammi: per Albenga si tratta di quantitativi ingenti, considerate le limitate superfici dedicate all’agricoltura; qui i produttori hanno una media di 3.000/5.000 metri di serra. Noi continuiamo a credere nel prodotto ligure perché c’è qualità e interesse e i prezzi costanti di questi prodotti ce lo confermano”.