Dal campo
Apofruit, liquidazione estiva da 28,7 milioni di euro
Risultati in crescita: +14,6% rispetto allo scorso anno

Apofruit, cooperativa di produttori ortofrutticoli con oltre 2.700 soci in tutta Italia, chiude la liquidazione estiva 2025 con un risultato in crescita, nonostante un’annata caratterizzata da cali produttivi significativi. Sono stati infatti riconosciuti ai soci 28 milioni e 700 mila euro, pari a un incremento del 14,6% rispetto allo scorso anno. Il dato assume particolare rilievo se confrontato con la riduzione dei conferimenti, scesi a 274.000 quintali contro i 333.000 del 2024, per un calo complessivo del 17,8% dovuto soprattutto agli eventi climatici primaverili.
“È una liquidazione decisamente positiva, soprattutto considerando il contesto produttivo”, afferma il Presidente Mirco Zanotti. “Negli ultimi anni le produzioni estive, ovvero pesche, nettarine, albicocche, ciliegie, susine, pere estive e ortaggi stagionali, avevano sofferto: bastava un eccesso di prodotto per far scendere i prezzi. Ormai da oltre cinque anni registriamo una maggiore stabilità e valori molto interessanti che riconosciamo ai soci. Crediamo quindi ci sia ormai un’importante storicità per promuovere un bilanciamento tra produzioni estive e invernali, fidelizzando i conferimenti lungo tutta la stagione”. Zanotti sottolinea come nessuna specie abbia superato i livelli produttivi del 2024. Le pere mostrano il calo più marcato: 4.000 quintali rispetto ai 9.300 dello scorso anno, con il biologico sceso a 1.400 quintali dai precedenti 2.300. Riduzioni anche per le albicocche, che passano da 48.000 a 38.000 quintali nel convenzionale e da 30.000 a 27.000 nel bio. “Il settore pere continua a pagare gli effetti della cimice asiatica e delle oscillazioni climatiche, che da sei-sette anni condizionano superfici e rese.”
Il Direttore Generale Ernesto Fornari sintetizza così il quadro economico: “Con un -18% di quantità siamo comunque riusciti a liquidare un +14,6%. I prezzi sono stati tali da compensare il calo delle produzioni. Da più di un lustro il mercato di pesche, nettarine, albicocche, susine e ciliegie mantiene una buona stabilità, e crediamo che questo possa incoraggiare nuovi investimenti. Oggi, peraltro, esistono varietà più resistenti e adatte anche a condizioni climatiche complesse. Gli impianti devono essere coperti e possono contare sui contributi OCM e PSR, che arrivano a coprire fino al 60% dell’investimento. Con circa 40.000 euro/ha si realizza un impianto di drupacee o kiwi, mentre per le mele, ad esempio, servono fino a 70.000 euro/ha.” Fornari ricorda inoltre le difficoltà degli areali di Cerignola, alle prese negli ultimi anni con una crisi idrica prolungata, e l’espansione dell’area produttiva nel Casertano, che quest’anno ha fornito pesche, nettarine e susine da metà giugno a metà settembre.
Il Direttore Commerciale Mirco Zanelli ha illustrato poi nel dettaglio le liquidazioni riconosciute ai produttori.
In Emilia-Romagna, le pesche gialle extra sono state liquidate a 1,40 €/kg e le standard a 1,06; le nettarine gialle extra a 1,27 e le standard a 1,00; le nettarine bianche extra a 1,37 e standard a 1,04. In Puglia, il convenzionale registra 1,07 €/kg per le pesche gialle, 1,08 per le nettarine gialle e 1,07 per le bianche, per il biologico, pesche gialle a 1,43, nettarine gialle a 1,46, nettarine bianche a 1,45.
Per le albicocche, l’Emilia-Romagna registra 1,55 per l’extra, 1,38 per lo standard e 1,85 per il bio; la Puglia, 1,55 euro il chilo per l’extra, 1,29 euro il chilo per lo standard e 1,65 euro il chilo per il bio; la Basilicata 1,50 per il convenzionale e 1,73 per il bio.
Le ciliegie segnano 4,13 €/kg in convenzionale e 6,52 nel bio in Emilia-Romagna; a Vignola, dove siamo presenti con l’Igp, registriamo 4,41 €/kg per il convenzionale; in Puglia 4,40 €/kg per il convenzionale e 4,60 €/kg per il biologico.
Per le susine, le liquidazioni sono: Fortune Emilia-Romagna 0,61 €/kg (convenzionale) e 1,05 €/kg (bio); zona di Aprilia 0,55 €/kg; Crimson Glo Emilia-Romagna 0,69 €/kg e 1,10 €/kg (bio); Aprilia 0,60 €/kg; TC Sun Emilia-Romagna 0,71 €/kg convenzionale e 1,01 €/kg in biologico; zona di Aprilia 0,74 €/kg. Per le Stanley, in Emilia-Romagna le liquidazioni medie sono state di 0,60 €/kg nel convenzionale e 0,75 €/kg nel bio; le President, sempre in Emilia-Romagna, sono state liquidate a 0,70 €/kg in convenzionale e 0,80 €/kg in biologico. Nelle pere estive la cooperativa ha previsto una valorizzazione aggiuntiva del +5% per il prodotto coperto. Guardando alle varietà, la Carmen 55+ registra 1,05 €/kg nel convenzionale e 1,40 €/kg nel bio, mentre Santa Maria 55+ si attesta a 1,01 €/kg nel convenzionale e a 1,39 €/kg nel bio.
Per gli ortaggi estivi, le patate novelle al selenio sono state liquidate a 0,40 €/kg, le cipolle gialle a 0,35 €/kg, le rosse e bianche a 0,38 €/kg, mentre il biologico segna 0,55 €/kg per le gialle e 0,65 per le colorate.
Da segnalare infine anche le prime produzioni di nettarine piatte Bio a polpa bianca e gialla che sono state liquidate fra 1,80 e 1,95 €/kg, che si aggiungono alle pesche platicarpe bianche Bio che sempre in Puglia sono state liquidate 1,54 €/kg”.
Zanotti e Fornari concludono: “Anche quest’anno salderemo a tutti i nostri soci la liquidazione estiva entro Natale. L’andamento delle drupacee conferma che, con queste remunerazioni, investire nell’ortofrutta primaverile – estiva è oggi più che mai un’operazione sostenibile”. (lg)
Fonte: Ufficio Stampa Apofruit




