Dalla distribuzione
CAR di Roma, il mercato tra estate e autunno: si allarga la forbice dei prezzi
Dal nostro sopralluogo al CAR di Roma emerge una fase di transizione stagionale

Con il passaggio dall’estate all’autunno, i prodotti tipicamente estivi cedono il passo alle prime produzioni stagionali e agli arrivi dal Sud Italia. Come abbiamo notato durante uno dei nostri sopralluoghi al Centro Agroalimentare di Roma (CAR), il mercato vive una fase di transizione che accentua le differenze qualitative e determina una forbice di prezzo molto ampia tra le partite esposte sui banchi.
Il Direttore Operativo del CAR, Flavio Pezzoli, ci ha illustrato i principali trend produttivi e commerciali. “Per i pomodori vi è un calo generalizzato, il comparto registra una flessione, complice una domanda ancora contenuta nonostante il buon afflusso di prodotto locale. I Piccadilly e i Ciliegini si attestano attorno ai 2,20 €/kg, mentre il Datterino sale a 3,30 €/kg. Rimane ampio il divario tra le diverse tipologie da insalata: dall’oblungo verde a 1,50 €/kg fino al cuore di bue, che nelle selezioni più pregiate – come il rosa di Sorrento – tocca i 3,00 €/kg”.
“Le zucchine scure restano stabili tra 1,80 e 2,00 €/kg. Più costose le romanesche, che, pur in lieve calo, arrivano fino a 4,00 €/kg per le partite più fresche. I peperoni italiani oscillano da 1,40 €/kg fino ai 2,00 €/kg per il prodotto siciliano. Le melanzane locali si mantengono su valori più bassi, tra 0,90 e 1,30 €/kg”.

“Con l’arrivo dell’autunno riparte la stagione delle produzioni locali. I cavolfiori bianchi crescono a 1,20 €/kg, il cavolo broccolo scende a 1,50 €/kg e tornano sul mercato le cime di rapa, anch’esse a 1,20 €/kg. Le biete si confermano a prezzi contenuti, 0,90 €/kg, penalizzate dall’elevata deperibilità e dalle temperature ancora sopra la media stagionale. In controtendenza i fagioli borlotti, che segnano un incremento a 3,50 €/kg, mentre i ravanelli restano stabili a 0,30 €/mazzo”.
Nel complesso, il mercato ortofrutticolo di Roma conferma una sostanziale stabilità dei prezzi medi. Tuttavia, le differenze qualitative si fanno sempre più marcate e incidono in modo determinante sulle quotazioni, delineando un panorama di forte variabilità in questa fase di passaggio stagionale.





