Cavolo cappuccio, una partenza a rilento

Il produttore Bellia: «Il maltempo ci ha bloccato, speriamo di recuperare»

Cavolo cappuccio, una partenza a rilento

È una partenza a rilento quella del cavolo cappuccio per l’azienda agricola di Claudio Bellia di Cappella di Scorzè (Venezia). A rallentare la produzione della nuova stagione (che inizia proprio in questi giorni) è stato il maltempo dell’ultimo periodo, che ha influito negativamente sulle colture in campo con ingenti perdite produttive. Allo stesso tempo, però, sono aumentate le superfici dedicate (+20%) e le speranze sono di riprendere una produzione nella normalità, raggiungendo così i volumi dell’anno passato. 

“La partenza è stata difficoltosa perché i primi impianti sono stati annegati dalla pioggia, oltre 130 millimetri di acqua in due giorni: una situazione che ha creato  scompensi alle piante – spiega a IFN Damiano Bellia, responsabile delle vendite dell’azienda - Parliamo di una perdita produttiva pari al 50% rispetto alla stessa stagione dell’anno scorso e ora dovremo aspettare almeno un mese per tornare in una situazione di normalità produttiva”.

L’azienda stima come il calo iniziale comporterà una perdita pari al 25-30% della produzione annua. Spiega Bellia: “Quest’anno partiamo con numeri minori rispetto all’ anno scorso, quando raccoglievamo circa un centinaio di quintali di cavoli al giorno (clicca qui per approfondire). C’è da dire che abbiamo aumentato anche le superfici dedicate del 20% e speriamo di andare avanti con numeri molto simili, considerato che avevamo programmato di aumentare la media giornaliera del 20%”.
E aggiunge: “Le nostre speranze sono motivate dalle stagioni precedenti: abbiamo fatto un bellissimo autunno e inverno grazie alla collaborazione con alcune aziende che abbiamo seguito passo a passo per creare un buon prodotto sia in termini di quantità che di quel livello di qualità che ci contraddistingue sul mercato”.
L’azienda continua a puntare su un sistema di logistica accurato e dinamico: “Riusciamo ad attraversare l’Italia settentrionale con il trasporto merci AxA – specifica il responsabile vendite – per esempio se un cliente a Torino ci invia un ordine per le ore 12, alle 20 dello stesso giorno riceverà la merce. Nell’ultimo anno abbiamo anche implementato collaborazioni con la Gdo e attualmente stiamo lavorando con nuovi clienti”.

L’azienda sta portando avanti anche la ricerca su nuovi packaging, come quello utilizzato per le patate dolci a pasta bianca di provenienza locale: “Abbiamo lanciato una nuova confezione, che ci permette di gestire una quantità di 800 gr. Se abbiamo deciso di puntare su questo prodotto è perché i consumi sono in crescita grazie alla riscoperta delle proprietà benefiche del tubero. Altro core business della nostra azienda sono le confezioni di radicchio che proponiamo con il nome del consorzio di tutela e la foto di nostro padre: questo prodotto ha raddoppiato le vendite rispetto all'anno scorso", conclude Bellia.

Il vero valore aggiunto degli ortaggi di Bellia è determinato dal sistema di produzione personalizzato, che prevede una concimazione fortemente organica. “Ci siamo accordati con diverse realtà della zona come stalle e fungaie affinché ci forniscano il concime che, accompagnato ocn la fertirrigazione, ci sta dando ottimi risultati”. 
“Quest’anno – conclude - a causa dell’elevata umidità e le incessanti piogge, sono aumentati gli attacchi di peronospora sul cavolo cappuccio, che riusciamo a controllare con un sistema di difesa basato su prodotti fitosanitari”. (am)