«Decreto flussi insufficiente, servono anche pensionati e studenti»

L'allarme di Coldiretti Toscana

«Decreto flussi insufficiente, servono anche pensionati e studenti»

Tutti a zappare, servono braccia da restituire all'agricoltura. E così Coldiretti Toscana va a caccia di pensionati, studenti, disoccupati, percettori di sostegni vari - Naspi, reddito di cittadinanza, ammortizzatori sociali – e anche di detenuti ammessi al lavoro all'esterno. Perché i lavoratori extracomunitari stagionali che arriveranno con il decreto flussi «non saranno sufficienti a coprire la necessità di forza lavoro delle aziende agricole regionali».

Nei giorni scorsi è scattato il click day per l'arrivo di lavoratori extracomunitari previsti dal decreto flussi con il nuovo Dpcm di programmazione transitoria che stabilisce 82.705 ingressi, in aumento rispetto ai 69.700 dell'anno precedente. In Toscana sono previsti circa 2mila ingressi ma le domande da parte delle aziende di manodopera stagionale saranno il doppio. Servono braccia in più soprattutto per la raccolta degli ortaggi e della frutta, dell'uva e delle olive ma anche nei vivai. Quindi che si fa? La legge n. 197 del 2022 ha introdotto in via sperimentale per il biennio 2023-2024, una nuova tipologia contrattuale in agricoltura, un nuovo sistema di prestazioni occasionali che sostituisce i vecchi. Di fatto servirà a riportare nelle campagne toscane forza nuova composta dagli studenti ai pensionati, dai percettori di redditi di cittadinanza ai detenuti ai quali è concesso di svolgere attività lavorativa all'esterno del carcere. I nuovi «contadini a termine» avranno le stesse tutele contrattuali, previdenziali, assistenziali previste per gli occupati a tempo determinato. «È uno strumento destinato anche nella nostra regione a garantire ulteriore forza lavoro nelle nostre campagne dove oggi attualmente sono impegnati 56 mila lavoratori agricoli, l'80% assunti con contratto a tempo determinato», spiega Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana.

La richiesta di prodotti dall'estero cresce sempre di più toccando la cifra record di 3,3 miliardi di euro. Insomma, serve forza lavoro per la produzione di molte delle eccellenze del made in Tuscany. Secondo le stime di Coldiretti Toscana sono 23.915 gli operai agricoli stranieri attivi nelle campagne (42,5% del totale), in aumento dell'1,4%, che garantiscono quasi 3 milioni di giornate di lavoro. Provengono da 136 paesi principalmente da Romania, Albania, Senegal, Marocco, Macedonia, Pakistan e Nigeria, Kosovo e Tunisia.

Proprio dalla campagna toscana potrebbe nascere una speranza per i giovani in cerca di lavoro. Con la vendita di 2.514 ettari di proprietà di Ismea in Toscana - valore base d'asta quasi 19 milioni di euro - potranno nascere 44 nuove potenziali azienda agricole, un nuovo passo verso il ricambio generazionale, favorire l'occupazione e l'innovazione nelle campagne, invitano alla riflessione in Coldiretti. La Toscana è la seconda regione per ettari di terreni agricoli rimessi in circolo, con una percentuale del 13%, attraverso la Banca della Terra di Ismea. Le nuove manifestazioni di interesse potranno essere presentate, tramite il portale dedicato, a partire dalle ore 12.00 di oggi sino al 5 giugno 2023. C'è la possibilità, per gli imprenditori agricoli under 41, di ottenere una rateizzazione del prezzo di acquisto fino a 30 anni.

Fonte: www.italiaoggi.it