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Esportazioni, la Spagna verso un’inversione di tendenza?
Volumi in calo ma prezzi in crescita, ecco i trend in atto
Negli ultimi decenni, le esportazioni spagnole di frutta e verdura sono cresciute ininterrottamente, superando il resto dei Paesi dell’Unione Europea, fino ad arrivare al sorpasso su quelle di Italia, Francia, Belgio, Germania, Polonia e Paesi Bassi (in questo caso ci riferiamo all’export del prodotto realizzato internamente).
Tuttavia, l’inversione di tendenza che a fine 2021 sembrava un’eccezione, perché derivante da una serie imprevedibile di eventi climatici - e quindi congiunturali - potrebbe diventare un cambiamento più strutturale.
Esportazioni a volume
Per approfondire il tema, nel grafico seguente vediamo i dati delle esportazioni spagnole negli ultimi 29 anni, che risultano in costante crescita, soprattutto a partire dagli anni 2010, per poi diminuire nell’ultimo periodo.
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Se scendiamo nel dettaglio degli ultimi 10 anni, sempre a volume, possiamo osservare come i numeri complessivi del 2023 siano già leggermente inferiori a quelli del 2013, anche se nella comparazione fra le categorie, le verdure crescono ancora ed è solo la frutta a diminuire veramente.
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Comunque, se guardiamo le cifre dell’ultimo anno rispetto al 2019, che è stato l’anno record per la Spagna, le riduzioni sono molto importanti: complessivamente -16%, di cui -10% nelle verdure e -21% nella frutta.
Non possiamo solo puntare il dito sui problemi meteorologici, sulla siccità e su altri fattori: il fatto che vi sia stato un progressivo calo per quattro anni consecutivi dei volumi, sia della frutta che della verdura, ci deve far pensare a questioni strutturali più complesse.
Esportazioni in valore
Passando all’analisi delle performance a valore, si nota un’inversione di tendenza piuttosto evidente rispetto a quanto visto a volume.
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Soprattutto negli ultimi quattro anni, la crescita del valore delle esportazioni complessive è stato del 20%, trend che compensa la perdita a volume del 16%, grazie a un aumento medio dei prezzi del 36%.
Sappiamo che questo aumento dei prezzi è stato la conseguenza dei forti aumenti dei costi che la produzione agricola ha dovuto sostenere nel periodo post-pandemico, a cui è seguita l’ulteriore impennata dei mezzi tecnici a causa della guerra in Ucraina – e senza dimenticare tutte le fluttuazioni in termini di offerta nei mercati internazionali - ma è evidente che c'è stato un cambio di paradigma nel sistema delle esportazioni spagnole.
Questa ipotesi si rafforza nel momento in cui confrontiamo il volume ed il valore dell’ortofrutta spagnola nell’arco di 10 anni.
Ovviamente, il grafico non prende in considerazione tutte le peculiarità dei singoli prodotti ma è utile a fornire un quadro complessivo e d’insieme su un arco di tempo piuttosto ampio.
Infatti, è interessante notare come, dal 2015, il differente tasso di evoluzione fra volume e valore abbia fatto si che quest’ultimo abbia superato l’euro al kg medio, così da consentire alla spezzata dei valori di posizionarsi più in alto di quella dei volumi. Negli ultimi quattro anni, invece, è evidente il calo dei volumi, a cui è corrisposto un deciso aumento a valore, determinato dall’aumento dei prezzi.
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Non possiamo immaginare cosa accadrà nel 2024 e nel prossimo futuro, perché abbiamo visto oramai abbastanza campagne per sapere che compaiono, spesso e volentieri, fattori imprevedibili che smentiscono le previsioni più accurate.
Tuttavia, oramai chiaramente possiamo sottolineare che l’innalzamento del valore è dovuto non solo a condizioni congiunturali ma a un sistema ortofrutticolo che sta virando sempre di più in quella direzione, come dimostrano gli investimenti su nuove varietà (come le clementine club o le pesche piatte, solo per fare due esempi) e su nuove specie, come il mirtillo e l’avocado, caratterizzati da prezzi al chilo decisamente superiori alle colture classiche.
Chiaramente, per avere un quadro esaustivo, riteniamo molto importante sapere cosa è successo nello stesso periodo con le importazioni spagnole di frutta e verdura. Un approfondimento che potrete leggere a breve su queste colonne. Alla prossima puntata.
Hanno collaborato Fabrizio Pattuelli e Alice Magnani
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