Fragole, si potranno coltivare in torre

Il nuovo format indoor è proposto dall’azienda Modula Spa

Fragole, si potranno coltivare in torre

Le fragole del futuro si coltiveranno indoor e a qualsiasi latitudine grazie a sofisticate strutture ‘a torre’. E’ il nuovo format pensato dall’azienda Modula Spa - già specializzata nella realizzazione di magazzini automatici verticali per il settore della distribuzione - che è stato premiato anche ad Eima tra i progetti più innovativi per il comparto. Il prototipo tecnologico è realizzato in collaborazione con un partner tedesco e prende il nome di Modula Farm.

“Poco prima della pandemia ci era stata richiesta la realizzazione di una farm a Singapore- spiega a IFN Massimiliano Gigli, Market Operations Director dell’azienda – Ispirandoci a quell’idea, abbiamo deciso di creare qualcosa di nuovo applicando tutte le tecnologie di ultima generazione utili ad una coltura automatizzata”.

E continua: “Modula Farm è attualmente in fase di test e i risultati saranno disponibili tra circa sei mesi, il tempo necessario per valutare la bontà delle soluzioni tecnologiche adottate, impostare al meglio i parametri ambientali e capire la produttività reale. Abbiamo scelto di sperimentare la coltivazione della fragola perché rappresenta un segmento di mercato promettente: le piante si prestano bene all’automazione e ad una produzione scalare. Inoltre questi frutti non sono disponibili dappertutto e sono frutti tipicamente stagionali,  spesso il prodotto va importato con le diverse implicazioni che ne derivano in termini di logistica e conservazione: da qui la nostra volontà di selezionare non le varietà più resistenti, ma quelle di maggiore qualità senza compromessi per l’esperienza del consumatore finale. Le fragole prodotte con Modula Farm sono esenti da pesticidi, oltre ad essere disponibili tutto l’anno. L’obiettivo per il futuro rimane quello di ampliare la gamma di colture disponibili”.

La misura della torre attualmente in fase di test è di circa 6x4x9 metri ma può essere modulata a seconda dello spazio disponibile, oltre a prestarsi per composizioni multi-torre. Maggiore è lo spazio verticale a disposizione, migliore è lo sfruttamento dell’area disponibile. 

“Il partner con cui stiamo lavorando mette a disposizione di Modula Farm tutta la sua esperienza per quanto riguarda la gestione agronomica delle piante – dice Gigli – e per il futuro stiamo valutando quale possa essere il miglior modello di business al fine di servire al meglio il mercato con questa tecnologia innovativa”.

Modula Farm presenta ottime prestazioni anche dal punto di vista ambientale: “La struttura utilizza esclusivamente l’acqua necessaria alla coltivazione evitando sprechi – sottolinea Gigli – mentre dal punto di vista energetico, presenta una gestione efficiente sia per l’illuminazione che per la climatizzazione, a simulare i cicli giorno e notte che si hanno in natura e gestendo al meglio le differenze termiche, di illuminazione e di umidità”.

Alla fine dei test, l’azienda avrà dati certi relativi alla produttività della struttura. “Al termine della sperimentazione – conclude Gigli – capiremo a quale fetta di mercato potremo rivolgerci. Abbiamo già alcuni contatti internazionali a cui stiamo presentando la nostra proposta e in generale crediamo che il nostro business sarà maggiormente focalizzato sull’estero”.