Giorgia Meloni sfida la Gdo

Niente taglio dell'Iva, ma il Governo gioca la Carta Risparmio Spesa

Giorgia Meloni sfida la Gdo

L'Iva sugli alimenti di base non si tocca. L'ipotesi di azzerarla su pane, pasta e latte (clicca qui per leggere la notizia) alla fine non è passata: nella Legge di Bilancio approvata dal Governo c'è solo la riduzione dell’imposta dal 10 al 5% per i prodotti per l’infanzia e per l’igiene intima femminile. Resta il fatto che l'ortofrutta è rimasta esclusa dal dibattito politico anche questa volta: non è tanto la portata economica della misura - il 4% in ballo con l'Iva cambia poco - ma il settore ha probabilmente sottovalutato l'effetto psicologico che un provvedimento simile avrebbe potuto generare.

Per sostenere gli acquisti degli indigenti, viene però istituito un fondo di 500 milioni di euro destinato alla realizzazione di una “Carta Risparmio Spesa” per redditi bassi fino a 15mila, che sarà gestita dai Comuni e volta all’acquisto di beni di prima necessità. Si tratta di una sorta di “buoni spesa” da utilizzare presso punti vendita che aderiscono all’iniziativa con un’ulteriore proposta di sconto su un paniere di prodotti alimentari. E almeno qui l'ortofrutta speriamo venga considerata. In una prima fase sarà l'esecutivo a selezionare "alcuni alimenti con un decreto" e cercherà di abbassare il prezzo su quei beni. Il Governo farà un vero e proprio "appello ai produttori e distributori. Racconteremo anche all'Italia quale sono state le persone che in un momento di difficoltà, mentre il Governo cercava di fare la sua parte, hanno dato una mano a calmierare i prezzi per le persone maggiormente in difficoltà su alcuni beni fondamentali".

Ritornando alla manovra, che ha un valore di 35 miliardi di euro, ci sono altre misure che direttamente e indirettamente impattano sul settore. Il Governo ha spiegato di aver concentrato le risorse sulle misure contro il caro energia (oltre 21 miliardi di euro). Nel dettaglio, è confermata l’eliminazione degli oneri impropri delle bollette, rifinanziato fino al 30 marzo 2023 il credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale che per bar, ristoranti ed esercizi commerciali salirà dal 30% al 35%, mentre per le imprese energivore e gasivore dal 40% al 45%.

Come annunciato, Meloni manderà in pensione il Reddito di cittadinanza. Dal 1° gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età) è riconosciuto il reddito nel limite massimo di 7/8 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili. E’ inoltre previsto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. In mancanza, decade il beneficio del reddito. Si decade anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta congrua.

Per quanto riguarda il tetto al contante, dal 1° gennaio 2023 la soglia salirà da 1.000 a 5.000 euro. Sono state poi sospese anche per il 2023 la plastic e la sugar tax, le imposte sui prodotti in plastica monouso e sulle bevande zuccherate.