I parrocchetti monaci non lasciano tregua all’agricoltura pugliese

I frutticoltori chiedono interventi mirati come in Spagna

I parrocchetti monaci non lasciano tregua all’agricoltura pugliese

I pappagallini verdi originari del Sudafrica, con il loro aspetto innocuo e i colori sgargianti, da anni hanno trovato casa nelle campagne pugliesi. Piacevoli da vedere meno da avere come ospiti tra i frutteti; infatti, questa specie fa razzie di ortofrutta: dalle ciliegie, alle albicocche sino ai fichi, sono tantissimi i frutti che vengono compromessi dalla voracità dei parrocchetti. Ovviamente gli agricoltori pugliesi non restano a guardare e alle autorità chiedono di emulare il percorso di contenimento intrapreso in Spagna

"Il pappagallo monaco ha colonizzato parte della provincia di Bari, in particolare partendo dall'area a nord del capoluogo pugliese, ha interssato in un primo tempo i comuni di Molfetta e Terlizzi, per poi estendersi prima nelle città limitrofe e, successivamente, alla città di Bari e ai paesi dell'entroterra, quali ad esempio Modugno, Bitritto, Bitetto, fino a quelli a Sud del capoluogo pugliese, come Torre a Mare, Triggiano, Mola di Bari, Rutigliano e Noicattaro". Queste le dichiarazioni di Donato Pentassuglia, assessore regionale all'Agricoltura, che reclama un intervento tempestivo.

In Spagna, per esempio, altra meta prediletta dai parrocchetti, hanno investito 3 milioni di euro per il contenimento con ottimi risultati in tre anni. In quasi 15 anni, il parrocchetto monaco aveva incrementato la popolazione nella penisola iberica del 665%, causando danni all’agricoltura per milioni di euro. Dopo l’avvio delle azioni di contenimento, osteggiate dalle associazioni animaliste, la popolazione dei pappagallini si è ridotta del 30%.

In Puglia si potrebbe strutturare un piano di contenimento in grado di mappare la popolazione, quantificare il numero degli esemplari, le aree più colpite e individuare dove i pappagallini si riproducono. Dopo questa prima fase si potrebbero implementare azioni che riducano in modo diretto la popolazione per ritrovare un adeguato equilibrio uomo-natura. Quindi, la Puglia potrà imboccare la strada della Spagna per evitare conseguenze gravi per i raccolti che già hanno tante sfide da affrontare.