Il pomodoro NAMA emblema del Made in Italy all’estero

Presentato agli stakeholder europei in occasione del Global Tomato Congress

Il pomodoro NAMA emblema del Made in Italy all’estero

Il pomodoro NAMA dell’azienda Fogliati sta destando un grande interesse, non solo in Italia, ma anche presso gli operatori stranieri, come dimostra l’invito a partecipare al Global Tomato Congress 2024 – uno dei principali eventi a livello mondiale interamente dedicati al pomodoro organizzato da Fruitnet – per raccontare al pubblico europeo questo progetto interamente italiano.

“È stato un piacere e allo stesso tempo un onore prendere parte a questo importante consesso internazionale sul pomodoro – spiega a IFN il titolare Eraldo Fogliati – perché ci ha dato la possibilità di raccontare un progetto, quello di Nama, ancora giovane (poiché siamo partiti solo nel 2021) ma che sta suscitando grande interesse tanto in Italia quanto all’estero. Già all’ultima edizione di Fruit Logistica il riscontro era stato sopra le aspettative (clicca qui per approfondire), tant’è che abbiamo raccolto l’interesse concreto di alcune catene europee il che dimostra, se mai fosse stato necessario, dell’appeal che ha il Made in Italy all’estero ma che spesso il settore ortofrutticolo non è in grado di sfruttare”.

Una panoramica dell'evento: sul palco il direttore di Fruitnet Mike Knowles, Eraldo Fogliati (titolare dell'omonima azienda) e Stefano Landolfi (responsabile del progetto Nama) ; Credit Foto: Fruitnet.com

“Proprio lo stretto legame con l’Italia è stato il focus della nostra presentazione – evidenzia Stefano Landolfi, responsabile del progetto Nama – perché la tipologia del cuore di bue con i relativi utilizzi in cucina è l’autentica espressione dell’italianità e, nel nostro caso, esasperiamo questo concetto poiché lo coltiviamo negli areali più vocati da Nord a Sud. Oltre al legame col nostro Paese, sono state apprezzate le caratteristiche innovative di Nama, a partire da una elevata shel life che contiene gli sfridi a punto vendita, fino all’omogeneità della forma e della colorazione sulla buccia, senza dimenticare la polpa soda e carnosa”.

Eraldo Fogliati, titolare dell'omonima azienda e Stefano Landolfi, responsabile del progetto Nama; Credit Foto: Fruitnet.com

Attualmente Nama è in fase di raccolta dai produttori siciliani e calabresi, dove si prevede il picco verso il mese di luglio, per poi passare il testimone agli ambienti del Nord (Piemonte e Veneto) e del Centro Italia (Lazio) che proseguiranno fino a settembre inizio ottobre, momento in cui riprenderà la produzione del Sud Italia. “Riusciamo a produrre Nama per circa 10 mesi all’anno, ruotando i migliori areali del pomodoro in Italia, e l’obiettivo è coprire tutto l’anno. Questa strategia, da un lato, ci garantisce un livello qualitativo eccellente e costante durante tutto l’arco della campagna e, dall’altro lato, innalza il livello di sostenibilità ambientale del prodotto perché gli input tecnici, nelle condizioni ambientali ideali, sono ridotti al minimo. Quello della sostenibilità è stato un tema particolarmente dibattuto durante il Global Tomato Congress e il nostro approccio in questo campo è stato apprezzato”.

Una panoramica dell'evento: sul palco il direttore di Fruitnet Mike Knowles, Eraldo Fogliati (titolare dell'omonima azienda) e Stefano Landolfi (responsabile del progetto Nama) ; Credit Foto: Fruitnet.com

“D’altronde – conclude Fogliati – produrlo dove viene bene e nel momento giusto è la filosofia alla base del progetto Nama che guiderà anche la fase di espansione, forti dei consensi che stiamo ricevendo”.  (am)