Ingrosso, l’effetto Ramadan sarà un freno per le vendite

Dal Car Pompei: «Per fagiolini, fave e piselli è passata la sbornia iniziale»

Ingrosso, l’effetto Ramadan sarà un freno per le vendite

Mercati all’ingrosso hanno goduto di brevi sprazzi di entusiasmo, dovuti alle novità di stagione, come è accaduto per fagiolini, fave e piselli. Entusiasmo che è durato troppo poco e non ha portato beneficio ai grossisti. “Le nuove referenze suscitano curiosità negli acquirenti ma è un fuoco di paglia. I prodotti di stagione riescono a spuntare prezzi buoni solo per le prime giornate di vendita. Ad esempio: fagiolini, fave e piselli in una settimana hanno avuto un crollo di circa 1 euro al chilo”. così Riccardo Pompei, grossista (gruppo Erra e Ferrini) del Car di Roma, commenta l’andamento del commercio all’ingrosso di queste ultime settimane.

Soprattutto in questi giorni di fine mese il calo delle vendite è più evidente. “Il problema è fuori dai mercati – afferma Pompei – si percepisce la difficoltà del consumatore finale che centellina gli acquisti. Infatti, stiamo evitando di fare rifornimenti eccessivi e imprudenti senza far mancare il prodotto di qualità. Inoltre, l’effetto Ramadan inciderà sui consumi di ortofrutta nel prossimo periodo, dato che nella nostra area d'influenza ci sono tanti islamici come acquirenti”. 

E ancora ci sono prodotti che si svegliano solo nel weekend. “Le fragole ‘sono a terra’, anche in senso lato, con prezzi molto bassi; solo nel fine settimana si vendono un po' meglio. Anche i carciofi si vendono con prezzi stracciati, che rasentano i 0,20-0,25 euro a capolino”. 
“Con gli ortaggi c’è un segnale di aumento ma nulla di consistente; la melanzana è sopra l’euro, il pomodoro ciliegino e il piccadilly attorno i 2 euro, solo il pomodoro verde è aumentato in modo consistente. Con i peperoni la forbice di prezzo oscilla tra 2 e 2,80 €/kg”.

Le arance trainano ancora le vendite di frutta. “Si vendono, c’è tanta richiesta di calibri piccoli e anche il calibro grosso si riesce a piazzare. Soffre il prodotto intermedio”.

Ma la referenza che procede meglio sono gli asparagi. “Con gli asparagi ci sono state giornate positive, il prodotto è di origine pugliese e campana e il prezzo oscilla dai 5 agli 8 euro al chilo