Karshof: dagli scarti del carciofo, una farina antispreco

L’idea della startup veneta Circular Fiber mette al centro la sostenibilità

Karshof: dagli scarti del carciofo, una farina antispreco

Trovare modi innovativi per incentivare l’economia circolare a beneficio del pianeta? È la storia di Karshof, una farina ottenuta dagli scarti di lavorazione del carciofo che riduce gli sprechi alimentari. L’idea appartiene alla startup veneta Circular Fiber, che, attraverso i suoi fondatori, Nicola Ancilotto e Luca Cotecchia, punta a combattere lo spreco alimentare trasformando in valore gli scarti: su un chilogrammo di carciofi, questi ultimi rappresentano circa 750 grammi.  
A riportarlo repubblica.it, sottolineando che la realtà è ora pronta a far testare il suo prodotto alle aziende alimentari e dell’HoReCa.

Un progetto davvero interessante e innovativo, se consideriamo che l’Italia è il più grande paese produttore di carciofi al mondo, con una superficie dedicata di 38.000 ettari e una produzione totale che nella stagione 2022 ha raggiunto le 367.000 tonnellate. Così, la realtà veneta ha visto un’opportunità e l’ha colta, realizzando farina e altri prodotti nutraceutici riutilizzando le parti che solitamente vengono scartate durante le fasi di lavorazione dei carciofi.

Versatile e nutriente, come descritta in diversi articoli dedicati al prodotto, Karshof può essere utilizzata per preparare pane, pasta e anche dolci. Tra i punti a suo favore vi è il contenuto notevole di fibre e di antiossidanti, oltre ad essere naturalmente priva di glutine e dal basso indice glicemico, caratteristiche che la rendono perfetta da inserire nella dieta quotidiana. Karshoff, dai test condotti, risulta contenere il 60% di fibre, il 13% di proteine e il 6% di inulina, una sostanza utile per la protezione del fegato.(gc)

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