La sostenibilità passa da una “buona” digitalizzazione

Al Macfrut il workshop di QGS, Talea Consulting e B2A ha affrontato nel dettaglio un tema cruciale per le aziende

La sostenibilità passa da una “buona” digitalizzazione

Sostenibilità e digitalizzazione. Due parole delle quali non si può più fare a meno anche nel settore ortofrutticolo ma, come spesso accade, si denota una certa superficialità nel trattare tematiche così importanti. Senza dubbio sono temi complessi, che però non hanno spaventato QGS, Talea Consulting e B2A, tre aziende leader nel settore software, che, in occasione dell’ultimo Macfrut, hanno organizzato un workshop che ha affrontato il tema cruciale della sostenibilità digitale.

Luca Comello, Head of Business Unit Project & Innovation Management di Quin Srl, è stato il primo relatore a prendere la parola e ha inquadrato il tema della sostenibilità digitale a 360°: “Ogni giorno sentiamo parlare di sostenibilità, ma troppo spesso in modo molto generico. La nostra azienda accompagna le imprese verso la trasformazione digitale, che, per definizione, migliora l’efficienza di tutto il processo produttivo, quindi, va a braccetto con la sostenibilità.”

“Oramai, l’importanza del digitale nell’agribusiness è sotto gli occhi di tutti, tanto che nel 2021 ha raggiunto un valore superiore al mezzo miliardo di euro, come certifica il Politecnico di Milano. I sistemi di monitoraggio, i macchinari connessi e i software gestionali aziendali sono le soluzioni digitali più importanti e, di pari passo, sta aumentando la consapevolezza dell’importanza strategica della raccolta dati per aumentare la competitività, diminuire l'impatto, comunicare efficacemente con gli stakeholder e adempiere agli obblighi normativi che sono sempre più stringenti. Infatti, la redazione di un bilancio di sostenibilità coinvolgerà una platea sempre più ampia di aziende e i report necessari alla stesura del bilancio saranno sempre meno di carattere qualitativo; infatti, si dovrà giustificare e certificare determinate azioni con dati analitici, quindi, in quest’ottica, la digitalizzazione assume un ruolo centrale all’interno dell’azienda”.
“In sintesi, la digitalizzazione, da un lato innova ed efficienta il business sia a livello economico che di impatto ambientale e, dall’altro lato, fornisce quegli strumenti, nella fattispecie i dati, che monitorano lo stato di sostenibilità della mia azienda”.

Alcuni esempi concreti sull’impatto che il digitale può avere sulla sostenibilità, sono stati illustrati da Luca Tumidei, VP & Chief Operation Officer di Talea Consulting: “Grazie ai nostri applicativi, ad esempio, è possibile risparmiare quintali di carta attraverso la dematerializzazione documentale, come la gestione consegne e firma dei DDT, la digitalizzazione dei processi di import ed export, la documentazione soci acquisita tramite web grazie alla firma elettronica o la approvazione e registrazione della fattura elettronica passiva, solo per citare alcuni esempi”.

“L’approccio cosiddetto “paperless” al di là di un minor consumo di carta, consente una miglior condivisione di informazioni e documenti con la filiera, la tracciabilità e il monitoraggio preciso delle diverse attività, la diminuzione dei tempi di gestione dei vari processi e la trasparenza con stakeholder e dipendenti”. 

Da sinistra: Luca Tumidei (Talea Consulting), Silvia Montanari (Talea Consulting), Paolo Casadei (AD di QGS) e Claudio Giovanazzi (B2A)

Proprio l’efficientamento del ciclo produttivo in ambito ortofrutticolo tramite soluzioni tecnologiche è la mission di B2A: “Efficienza è la stella polare che guida il nostro lavoro quotidiano – spiega Claudio Giovanazzi, chief operating officer B2A – e grazie all’evoluzione nel campo delle automazioni e della robotica, arriveremo a dei livelli impensabili fino a pochi anni fa. Parimenti, oramai siamo in grado di recuperare una notevole mole di informazioni dall’interfaccia con la macchina operatrice e, l’introduzione di sensori sempre più precisi, sarà determinante per recuperare quelle informazioni di cui attualmente non disponiamo. Per esempio, conoscere nel dettaglio il livello di consumo energetico di un macchinario permette di pianificare l’attività aziendale in funzione dei parametri di consumo che vogliamo mantenere durante il processo produttivo, o di intervenire in modo mirato per eliminare gli sprechi”.

Quindi è chiaro ed evidente che, in ottica futura, la gestione dei dati in chiave di sostenibilità sarà un tema cruciale che non può prescindere da un ERP (il software gestionale) in grado di processare le informazioni necessarie, come ha sottolineato Mauro Molinari, manager dell'Industry Agroindustria di QGS: “Il sistema ERP è il cuore pulsante di tutto ciò che accade in azienda, e si parte da qui per costruire il bilancio di sostenibilità, poiché ci sono tutte le informazioni e tutti i dati necessari al suo sviluppo. Infatti, solo tramite la processazione di una informazione e/o di un dato è possibile dimostrare il percorso di miglioramento intrapreso.”

“Un tema complesso – specifica Molinari – soprattutto nel settore ortofrutticolo, caratterizzato da una serie di peculiarità che, come QGS, conosciamo molto bene grazie alla nostra presenza di oltre 30 anni nel settore. Siamo quindi lieti di affiancare le realtà che intraprenderanno un percorso etico e sfidante, orgogliosi di contribuire al raggiungimento di un obiettivo così virtuoso."

In apertura, da sinistra: Mauro Molinari (QGS), Claudio Giovanazzi (B2A), Luca Tumidei (Talea Consulting) e Luca Comello (Quin srl). (gc)

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