Mazzini: declino o rilancio per la IV gamma?

La coesistenza con il prodotto da vertical farm sarà un’esigenza

Mazzini: declino o rilancio per la IV gamma?

“La IV gamma cresce di quota e di valore solo nel canale supermercati nel corso del 2023. Nel canale discount (il secondo per rilevanza) cala sia a volume (-1,3%) sia a valore (-0,5%). Il discount, peraltro, è il canale che in questi anni maggiormente ha contribuito alla progressiva riduzione del valore, innescando una pericolosa spirale qualitativa, mentre nel 2023 è anche il canale che peggio performa a volumi. Quindi, oltre al danno la beffa”. Questo un odei passaggi più significativi dell’intervento di Claudio Mazzini al Convegno di ieri “IV gamma e Vertical Farming: l’innovazione cambia l’offerta in GDO”, nell’ambito della Fiera Novel Farm a Pordenone.

“Il settore della IV gamma, quindi, chiude il 2023 con una tenuta a Valore, espressa da un fatturato di comparto di 1,054 miliardi di euro (+0,2% sul 2022), ma con una pesante perdita a volume, -4%.  Ergo cala nei consumi e non recupera a valore”, prosegue Mazzini.

A causa dell'aumento dei costi di lavorazione e confezionamento e della stagnazione delle vendite i “trasformatori” non sono stati in grado di trasferire gli aumenti ricevuti come maggiori prezzi in campagna. Sempre a livello produttivo, poi, gli effetti dei cambiamenti climatici hanno inciso per la prima volta in maniera determinante causando non solo buchi e picchi produttivi ma riducendo la qualità e la tenuta della materia prima. “Avremo impatti pesanti causati dai cambiamenti climatici per cui aumenteranno gli spazi inadatti a proseguire la produzione agricola odierna. Come sposteremo le coltivazioni, le piante le infrastrutture o i produttori? La risposta è che non potremo farlo o almeno non a basso costo, non in modo semplice o rapido!”, sottolinea Mazzini.

Serve una revisione delle strategie di filiera per ridare valori e volumi uscendo dalla spirale  basso prezzo -> bassa qualità -> basso valore che sta caratterizzando il comparto negli ultimi anni.

 

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VERTICAL FARMING

Venendo al “vertical farming” va evidneziato che al momento è un business in perdita. Si parla di aziende che bruciano 50 o anche oltre 100 milioni di dollari ogni anno, e molte nell’ultimo biennio hanno chiuso. Le dimensioni sono ancora ridotte: il mercato globale è stato valutato a 3,47 miliardi di dollari nel 2021 e, mentre molti progetti su larga scala sono in corso in tutto il mondo, si prevede che supererà i 20 miliardi di dollari entro il 2029  la stima attuale è di 35 ettari  (di cui 10 di Vertical) che dovrebbero arrivare a 200 ettari  tra vertical e urban farm, ma con modelli molto differenti tra loro per tecnologie, dimensioni, scalabilità dei modelli.

“Per le vertical farm le attuali criticità possono essere così riassunte”, chiosa Mazzini:

  • quantità di tecnologia e una altrettanto significativa quantità di energia e risorse per coltivare;
  • costo di avviamento e di gestione di un’azienda agricola verticale ancora molto elevato e ne limita la diffusione su scala mondiale;
  • dipendenza energetica attualmente legata prevalentemente da  fonti fossili, quindi carbon footprint non è detto che sia meglio anzi…

“A oggi le vertical farm  italiane vivono il paradosso di essere un modello troppo avanzato per un sistema paese che ha smesso di evolvere”, precisa Mazzini.

Cosa è necessario

  • transizione verso un mix energetico più sostenibile per  una significativa riduzione della quantità di energia necessaria e delle emissioni di CO2 equivalenti;
  • Ragionare per distretti, fare rete con chi produce energia «green» e a costi stabili,
  • Ingegneria a supporto dell’agronomia e del mercato e non viceversa ergo  volete vendere tecnologia o prodotti?
  • Non  solo food ma nutraceutica;
  • Non ha senso produrre la stessa tipologia di prodotto di campo aperto;
  • Necessità di uscire dalla fase dichiarativa su chi ha la vertical farm più grande a quella associativa.

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CONCLUSIONI

La IV GAMMA è all’apice della propria fase di maturità come sappiamo due sono le strade : declino o rilancio. Per il rilancio servono maggiori aggregazioni per poter affrontare innovazioni e investimenti per migliorare le economie di scala, ma soprattutto per frenare la spirale di disvalore innescata nell’ultimo quinqennio.

Per le vertical al contrario serve una identità, la tecnologia è un mezzo non il fine! La coesistenza tra le due categorie nello stesso banco frigo è la vera sfida del prossimo futuro, non è in dubbio il se ma solo il quando.