Non solo l’uva, la cicalina africana minaccia agrumi e orticole

Pericolosità legata all’elevata polifagia e alla facilità di moltiplicazione

Non solo l’uva, la cicalina africana minaccia agrumi e orticole

Il problema dell'infestazione da cicaline è strettamente legato alla viticoltura. Infatti, sono diverse le specie dannose per i grappoli, come l’Empoasca vitis (cicalina verde), Zygina Rhamni (cicalina gialla) e il tanto temuto Scaphoideus titanus, vettore della flavescenza dorata della vite. 
I cambiamenti climatici stanno creando habitat sempre più ideali per questi insetti e hanno fatto aumentare le popolazioni dei fitofagi: è il caso della Jacobiasca lybica  (cicalina africana), che da un qualche stagione crea apprensione tra i produttori di uva del bacino del Mediterraneo. 
La pericolosità di questo insetto risiede nella sua polifagia e dal fatto che riesce ad avere un numero elevato di generazioni in una singola stagione. Ma con la cicalina africana ad essere un pericolo non sono solo per i vigneti ma, anche per agrumi e orticole. Ha un quadro sintomatologico simile a quello della cicalina verde ma con effetti più evidenti e violenti sull’apparato fogliare, dovuti alla maggiore intensità delle infestazioni. 

Trappola per cicaline; fonte, Università degli studi di Sassari

Anche morfologicamente è molto simile alla cicalina verde ma ha un colore più tendete al giallo, mentre la lunghezza del corpo dell’adulto va da 2,5 sino a 3,2 mm. La differenza tra le due specie si nota solo al microscopio. In areali come la Sardegna e la Sicilia riesce a sviluppare anche 4 o 5 generazioni annuali. I danni alle foglie come arrossamenti e accartocciamento vengono causati dall’attività trofica degli stadi post-embrionali. Le alterazioni cromatiche e il disseccamento iniziano dal margine fogliare e procedono in senso centripeto e compaiono solo dopo un lungo periodo di tempo (2-3 settimane) dall’inizio degli attacchi. In caso di attacchi gravi si ha il totale disseccamento del parenchima fogliare.
In queste stagioni contraddistinte da alte temperature e umidità, la cicalina africana ha trovato le condizioni ideali per moltiplicarsi. Sono necessari i monitoraggi e oltre agli insetticidi di base sembrano avere un ottimo effetto anche gli oli minerali e vegetali, ma sarà indispensabile fare studi approfomnditi sui nemici naturali dell’insetto e sulla selettività dei prodotti fitosanitari.

Foto d'apertura: adulto di Jacobiasca lybica; fonte, Università degli studi di Sassari