«Più investimenti nel Residuo zero»

Terre dell’Etruria amplia la gamma con l’asparago: le novità

«Più investimenti nel Residuo zero»

Sostenibilità delle coltivazioni e salubrità dei prodotti sono due driver su cui si sta sviluppando l’offerta ortofrutticola. Binari che segue anche l’Op toscana Terre dell’Etruria,  già certificata Ccpb. L’azienda sta infatti abbracciando con determinazione il progetto Zero Residui: è partita con il carciofo e ora lo sta ampliando con nuove referenze come patate e asparagi

Terre dell’Etruria produce oggi circa il 50% dei carciofi della Toscana, avendo a disposizione oltre 70 ettari dedicati, di cui 50 proprio a residuo zero e le superfici sono in aumento. La volontà dell’Op è quella di aumentare la gamma a residuo zero, includendo anche il pomodoro da tavola, lo zucchino e l’asparago. Proprio quest’ultimo prodotto sarà la novità del 2022.
“Circa la metà della superficie complessiva dedicata all’asparago coperta dalla nostra OP verrà destinata alla produzione di questo prodotto a residuo zero”, afferma Paolo Simonelli, responsabile commerciale ortofrutta.
L’Op conta circa 110 aziende socie con 2 centrali ortofrutticole tra Livorno e Grosseto con oltre 550 ettari di terreni coltivati per la produzione di prodotti ortofrutticoli, con un aumento degli appezzamenti destinati al residuo zero.

Un trend di specializzazione colturale che ha portato i soci della cooperativa a investire in maniera importante in nuove tecnologie e formazione del personale per ottenere standard qualitativi sempre più alti. 
«Il consumatore inizia ad essere disposto a pagare di più per cibo garantito – affermano i responsabili marketing della cooperativa – ed è maggiormente propenso ad acquistare articoli certificati e salubri. Da qui la nostra convinzione a lavorare su prodotti che seguono questa tendenza. Anche la distribuzione ha a cuore la qualità del prodotto e la propensione all’acquisto di prodotti salubri e tracciati, quindi questa offerta continua a destare interesse tra i consumatori e distributori”.

L’Op punta sul marchio “Toscano per Natura” e i packaging ecologici che aiutano la cooperativa nella riconoscibilità. «Il brand serve per rilanciare le produzioni della nostra zona di riferimento – afferma Simonelli - la cooperativa sta lavorando per potenziare la filiera residuo zero, abbiamo un disciplinare di produzione a cui gli agricoltori si attengono e siamo ben visibili con un marchio che sarà riconoscibile nella GDO assieme a quello già noto della nostra OP. Il mondo sta cambiando e ci sta richiedendo una maggior attenzione verso l’ambiente - conclude Simonelli - Terre dell’Etruria si schiera in prima linea in questa battaglia e lo fa pensando in primis ai propri clienti, offrendo prodotto sani e sostenibili”.