Economia
Spagna, export ortofrutticolo in calo del 6% a volume nel 2023
Aumenta invece il valore (+6%) dei prodotti destinati all’estero
In Spagna calano i volumi dell’ortofrutta esportata (-6% a volume nel 2023) e la Federazione degli esportatori Fepex mette il dito nella “piaga” della categoria frutta, che ha segnato il -7,7% nell'esportazione rispetto al 2022, per un totale di 6,2 milioni di tonnellate. Allo stesso tempo, le esportazioni della frutta sono cresciute a valore dell’1%, sfiorando i 9 miliardi di euro.
Entrando nel dettaglio – come riporta la testata online F&H – a registrare il calo maggiore per le esportazioni (a volume) di frutta troviamo in primis agrumi e frutti rossi: le fragole hanno segnato un -11% (per un totale di 246.308 tonnellate), i mirtilli un -15% (73.508 tonnellate) e i lamponi un -17% (55.878 tonnellate).
Al contrario è stato positivo il trend di export delle drupacee: +25% per le pesche e pesche tabacchiere (327.888 tonnellate), +8% per le nettarine, mentre per le angurie i volumi sono rimasti invariati rispetto al 2022 (per un totale di 678.822 tonnellate).
“I dati del Ministero dell'Economia, del Commercio e delle Imprese, elaborati da Fepex – riporta l’articolo - mostrano anche un calo nell'export di ortaggi del 3% (a volume) rispetto al 2022, per un totale di 5,3 milioni di tonnellate”.
A registrare le maggiori flessioni per gli ortaggi sono stati i peperoni (-11%), la lattuga (-1%), il cetriolo (-4%), il pomodoro (-11%) e i cavoli (-6%). È invece cresciuto nel 2023 il valore delle esportazioni dell’11%, pari a quasi 8 miliardi di euro.
Andalusia, Comunità Valenciana e Murcia in testa
L'Andalusia, la Comunità Valenciana e Murcia restano le principali comunità autonome esportatrici: rispettivamente con 3,7 milioni di tonnellate (-9% rispetto al 2022) che rappresenta il 33% dell’export nazionale, per un valore di 6.565 milioni di euro; 3,2 milioni di tonnellate per un valore di 4.365 milioni; con 2,1 milioni di tonnellate e un valore di 3.085 milioni di euro. Segue la Catalogna, con 897.144 tonnellate, il 6% in più rispetto al 2022 per un valore di 1.236 milioni di euro.
L’Unione Europea rappresenta l’83% dei Paesi di destinazione, per un totale a volume di 9,4 milioni di tonnellate, percentuale che sale al 97% se si includono nel conteggio Paesi extracomunitari come Regno Unito, Svizzera e Norvegia.
Per Fepex “i dati commerciali evidenziano la scarsa presenza che la produzione spagnola ha sui mercati extra-europei, a causa della difficoltà di accesso, che dipende - nella maggior parte dei casi - dalle difficoltà di negoziazione di protocolli specifici”.
Gli stessi protocolli, invece, sembrano spingere ancora di più l’aumento delle importazioni, che nel 2023 sono arrivate a 4,1 milioni di tonnellate, per un valore di 4.473 milioni di euro. La crescita delle importazioni negli ultimi cinque anni è stata pari al 28% a volume e al 51% in valore.
La federazione ha attribuito la diminuzione dei volumi esportati a “molteplici” fattori quali condizioni meteorologiche avverse, soprattutto siccità, con comseguente “mancanza” di risorse idriche, l’aumento dei costi di produzione e il calo di competitività delle merci rispetto a quelle dei Paesi terzi. (am)
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