Sostenibilità
Spreafico traccia il futuro all'insegna della sostenibilità
Trasparenza e metodo alla base del primo bilancio dell'azienda
“Cura dell’ambiente e rispetto delle persone rientrano tra i fattori di crescita principali di un’azienda”. A sottolinearlo è la Spreafico Francesco e F.lli spa, leader del settore per la produzione e commercializzazione di frutta di prima e quarta gamma, che ha pubblicato il suo primo bilancio di sostenibilità, sintetizzando l’impegno degli ultimi anni tramite le parole chiave di trasparenza e metodo.
Come si legge nel volume “Il Seme della sostenibilità, Bilancio di sostenibilità 2022 è ispirato ai più diffusi standard internazionali di rendicontazione non finanziaria ed è nato con l’obiettivo di valorizzare le iniziative già messe in campo sui temi di sostenibilità aziendale”.
Lo sviluppo delle politiche dell’azienda parte fin dai campi, con la realizzazione di varietà resistenti, per poi passare al rafforzamento della distribuzione e ad altre attività innovative, come la creazione di un nuovo laboratorio di frutta tagliata a mano oltre a quello di Dolzago (Lecco).
“L’obiettivo – ricordano dalla Spreafico – è creare valore dal produttore al consumatore finale”.
Come è stato realizzato il bilancio
Il bilancio è stato realizzato con una modalità sperimentale: Spreafico ha svolto un’analisi approfondita con i suoi principali stakeholder - tra cui Italiafruit News - sui temi più rilevanti in ambito economico, ambientale e sociale e dei relativi impatti (positivi e negativi, attuali e potenziali, generati e subìti) connessi alle proprie attività e alla catena del valore.
Da un elenco di 18 temi potenzialmente rilevanti, l’azienda ne ha identificati 9 che sono più significativi: adattamento e mitigazione del cambiamento climatico; accessibilità e valorizzazione dei prodotti; ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica; educazione e cultura alimentare; condizioni di lavoro e rispetto dei diritti umani; tutela della risorsa idrica; circolarità e riduzione degli sprechi; benessere delle nostre persone; packaging sostenibile. Su questi si è poi confrontato il management di Spreafico, arrivando alla pubblicazione del bilancio.
La declinazione della sostenibilità
Partendo dall’ambiente, per l’azienda appare chiaro che adattamento e mitigazione sono temi che riguardano non solo le coltivazioni, ma anche e soprattutto gli stabilimenti produttivi. Per questo Spreafico si avvale di contratti assicurativi e autoproduzione di energia verde, oltre a selezionare varietà resistenti al cambiamento climatico.
Relativamente all’energia consumata dall’azienda nel 2022 (46.009,89 GJ), il 73% (33.754,85 GJ) è stata originata da fonti rinnovabili come fotovoltaico, eolico, biomasse e idroelettrico e solo il 27% (12.255,03 GJ) da fonti non rinnovabili. Lo stesso anno, l’azienda si è dotata di un Comitato Energia nato per massimizzare la sinergia tra le competenze interne per il processo di approvvigionamento energetico. In particolare, il comitato ha iniziato a sviluppare un audit energetico sui processi produttivi e per implementare un processo di miglioramento continuo basato sui dati.
L’azienda si colloca in prima linea anche per quanto riguarda la tutela dell’acqua: Spreafico ha deciso di salvaguardare la risorsa idrica e minimizzare lo spreco lavorando insieme ai suoi partner tecnici per l’utilizzo di fonti di irrigazione a basso consumo idrico (irrigazione a goccia semplice o doppia). Relativamente all’impianto di Dolzago (Lecco), la maggior parte dei consumi idrici aziendali sono riconducibili alla refrigerazione. Gli impianti di sbrinamento aziendali sono dotati di ricircolo dell’acqua e torri evaporative e dal 2019 è stato adottato un fitodepuratore all’avanguardia per la depurazione delle acque reflue.
Per quanto riguarda la circolarità e la riduzione degli sprechi, è durante la lavorazione che Spreafico genera la quantità più significativa di rifiuti. Nel 2022, le attività aziendali hanno comportato la produzione di 2.932 tonnellate di rifiuti (-7% rispetto all’anno precedente), una quota costante nel triennio se paragonato ai volumi di frutta venduta. Le oltre 1.800 tonnellate di scarti organici generati non vanno sprecate ma trasformate in energia termica grazie a un biodigestore anaerobico del Lodigiano cui vengono conferiti i resti delle lavorazioni. L’azienda ha ottimizzato la gestione degli scarti anche nella fase di distribuzione: ogni anno solo lo 0,8% dei prodotti che raggiungono gli stand Spreafico negli ortomercati viene gettato (circa 48 mila colli nel 2022).
Nel 2022, poi, Spreafico ha potuto contare sull’impegno di oltre 280 dipendenti assunti negli otto stabilimenti produttivi (80% in Lombardia ed Emilia-Romagna). Il rispetto certificato delle condizioni di lavoro e dei diritti umani rappresenta una priorità. L’azienda mette in risalto anche la passione e dedizione dei suoi lavoratori: la qualità dei prodotti dipende dal lavoro delle persone, per questo Spreafico ne garantisce valorizzazione, crescita e inclusione.
Negli anni l’azienda ha costruito una catena di fornitura responsabile e certificata tramite un codice di condotta dei fornitori che ne regola i comportamenti. Inoltre, tutto il personale aziendale può accedere ad aggiornamenti sui codici di comportamento e a un sistema di denuncia delle irregolarità.
Operando da protagonista nell’ambito alimentare, Spreafico promuove la cultura della frutta e della verdura e lo fa lavorando su più canali. Inoltre, l’azienda prosegue il suo impegno nel progetto “Frutta nelle scuole” e ad altri progetti di educazione ad uno stile di vita sano consolidando la sua presenza sul web con contenuti dedicati, come le ricette.
Il reparto ricerca e innovazione di Spreafico è sempre attivo: l’innovazione di prodotto e di processo è uno tra i primi obiettivi aziendali. A Dolzago l’azienda si è inoltre dotata di una nuova funzione ricerca e sviluppo per sviluppare nuove varietà che possano generare un vantaggio competitivo sul mercato.
In particolare, l’azienda ha messo in atto un progetto di shelf life del reparto quarta gamma, il cui obiettivo è aumentare i giorni di conservazione del prodotto. Per raggiungere questo obiettivo sono serviti diversi passaggi come la meccanizzazione del reparto, un efficientamento dei processi di sanificazione e risciacquo dei frutti lavorati e uno studio del packaging per ridurre il più possibile gli scambi gassosi tra atmosfera interna alla confezione e atmosfere circostanti. Sulla base dei risultati ottenuti, è stato possibile aumentare la shelf life dei prodotto a 6+1 giorni (6 sullo scaffale +1 di lavorazione), ovvero uno in più rispetto alle prestazioni precedenti.
Spreafico è impegnata in prima linea anche nel ridurre i volumi di merce confezionata a favore di quella sfusa. Attualmente la frutta sfusa con bollino rappresenta il 76% dei volumi totali movimentati, per un valore pari a circa il 65%. Contemporaneamente l’azienda è impegnata nell’accelerare la sostituzione delle confezioni in polistirene con cartoncino FSC (soprattutto per banane e kiwi). In generale l’acquisto aziendale di materiali di imballaggio è calato di oltre il 31,7% nell’ultimo triennio (-29,6% per la carta e -37,5% per la plastica).
La qualità è una costante di tutti i prodotti Spreafico, grazie alla filiera verticalmente integrata (dalla produzione alla distribuzione) e ai controlli: nel 2022 ne sono stati effettuati oltre 14.350 in tutte le piattaforme.
Clicca qui per scaricare il bilancio.
Nella foto di apertura Raffaele e Mauro Spreafico.