Tuta absoluta, rischio in aumento e mancano i principi attivi adatti

Massimo Benuzzi: «La partita si gioca sull’igiene della serra»

Tuta absoluta, rischio in aumento e mancano i principi attivi adatti

Gli inverni sempre più caldi stanno cambiando il calendario di produzione in campagna e, così, anche la lotta agli insetti dannosi si complica; Infatti, a causa dell’innalzamento delle temperature tante specie fitofaghe stanno modificando i loro cicli registrando un’attività maggiore che, ovviamente, aumenta il rischio per le piante. 
La Tuta absoluta (fillominatrice del pomodoro) è tra gli insetti che sta facendo registrare una recrudescenza dei problemi causati dalla loro azione. Spiega a IFN l’attività della Tuta, Massimo Benuzzi, direttore tecnico e business development presso la divisione Biogard di CBC. “Gli inverni poco freddi hanno favorito l’attività della Tuta. Ma il problema nel controllo non dipende solo alle temperature più alte”.

“Purtroppo, ci sono sempre meno principi attivi disponibili e questo complica l’attività dei produttori. Il controllo della Tuta, perciò, si deve focalizzare sulle misure di prevenzione e tanto dipende dall’igiene della serra. La gestione della serra e la struttura della stessa sono l’ago della bilancia contro la fillominatrice. Infatti è opportuno avere delle adeguate reti antinsetto, realizzare una corretta gestione delle malerbe ed evitare di lasciare foglie minate all’interno della serra. Bisogna poi potenziare la difesa preventiva, dalle prime fasi vegetative della pianta, poiché il problema della Tuta, ormai, è molto diffuso e non solo al sud”.

“Una strategia cardine è la confusione sessuale, realizzata con diffusori che possono essere installati già al trapianto. Ma ci sono anche altri mezzi biologici che stanno ottenendo un ottimo riscontro, come l’azadiractina (estratto di neem), che è un larvicida naturale. Fondamentali, poi, i lanci di insetti predatori, come il macrolophus, e l’impiego del Bacillus thuringiensis è, in molti casi, molto efficace. Tra le novità, da segnalare la possibilità di usare un virus entomopatogeno, specifico della Tuta”.

Attenzione però ai prodotti contraffatti - precisa l’esperto - che vengono immessi sul mercato e che sono rischiosi anche per i produttori. Attualmente la situazione più critica con la Tuta è in Sicilia e nel veronese. L’ Agropontino, invece, è l’areale in cui la pressione dell'insetto sembra essere sotto controllo grazie alla lotta integrata”.