Uva da tavola, il Cile si attrezza con un piano strategico

Guidare, coordinare, unire e comunicare: ecco i pilastri del progetto

 Uva da tavola, il Cile si attrezza con un piano strategico

Il settore produttivo dell’uva da tavola cilena punta a crescere. L’industria del Paese sudamericano ha messo a punto un piano strategico per aumentare la propria competitività sul mercato. Ad elaborare il progetto di crescita è stata la stessa Asoex  (Asociación de Exportadores de Frutas de Chile - Associazione degli esportatori di frutta cileni, ndr) al rilascio delle prime stime per il raccolto 2022/23, come riporta la testata fruitnet.com.

In Cile la stagione 2022/23 fissa il raccolto a 70,6 milioni di cartoni (ognuno da 8,2 kg), in calo del 5,1% rispetto alla scorsa stagione. A questo proposito Asoex ha fissato tre principali pilastri su cui basare la nuova strategia: guidare, coordinare, unire e comunicare all'interno del settore; oltre a migliorare le condizioni del frutto e aumentare la competitività.

“Il nuovo piano ha segnato un passo importante nel miglioramento del posizionamento del Cile nel mercato globale” hanno affermato il presidente di Asoex Iván Marambio e Ignacio Caballero, coordinatore del Comitato cileno per l'uva da tavola di recente creazione e direttore marketing di Asoex.
“La scorsa stagione è stata una delle più complesse per l'industria cilena della frutta fresca - ha spiegato Caballero - Con questo piano puntiamo a recuperare competitività e qualità della nostra industria. Lo raggiungeremo lavorando insieme come settore. Il Cile continua ad essere il principale fornitore di uva da tavola nel mondo e, per questo motivo, il piano è fondamentale per continuare a crescere".

In particolare, per realizzare i suoi pilastri strategici, il piano sarà articolato su 16 punti di azione iniziali: questi includono la creazione di un servizio di previsione per aggiornare le informazioni sui volumi delle esportazioni con l'evolversi della stagione, che ha già fornito le prime stime per il raccolto 2022/23.
Il piano, secondo Caballero, è di arrivare ad almeno 4 stime durante la stagione, la seconda delle quali è prevista per il 21 ottobre, la terza alla fine di novembre e la quarta alla fine di dicembre 2022.
Ad elaborare queste previsioni saranno le informazioni fornite da 40 società, che insieme rappresentavano il 68% del volume totale delle esportazioni cilene la scorsa stagione.
"In questa prima stima, prevediamo di esportare 70,6 milioni di cartoni di uva, una cifra che, sebbene in calo del 5,1% rispetto alla scorsa stagione, mostra frutti di buona pezzatura e dolcezza", ha affermato Caballero.

Il Cile punterà in particolar modo sulle nuove varietà, le cui spedizioni dovrebbero superare i 36 milioni di cartoni. Le varietà tradizionali rappresenteranno invece 22 milioni di cartoni e Red Globe ulteriori 12 milioni di cartoni. “Le nuove varietà non hanno solo una migliore accoglienza nei mercati di destinazione, ma garantiscono anche una migliore condizione di arrivo a destinazione, rispondendo così alle richieste del mercato e consumatori” ha sottolineato Marambio.

In termini di colore, questa prima stima suggerisce un volume significativo di uve rosse (escluso Red Globe), che supera i 28 milioni di cartoni, molto richiesti da mercati come Stati Uniti e Asia. Le varietà verdi sono destinate a superare i 23 milioni di cartoni, seguite dalle varietà nere con poco più di 6 milioni di cartoni.