Week 13: Arriva la deflazione per l'ortofrutta

Settimana positiva, ma il calendario ci ha messo lo zampino

Week 13: Arriva la deflazione per l'ortofrutta

Nella tredicesima settimana del 2024, i trend pr la Gdo sono positivi, ma il calendario sfalsato rispetto al 2023 per la settimana di Pasqua ha inciso sul risultato. In questa settimana l’Lcc supera l’ortofrutta a peso imposto nelle vendite a valore, ma la deflazione di quest’ultima evidenzia una migliore crescita a volume per frutta e verdura. A livello di canali, rialza la testa il supermercato, che insegue il discount.
Tra le categorie orticole, le zucchine sono un riferimento in primavera. Il saldo da inizio anno è tutto sommato positivo, ma la correlazione tra variazione di prezzi e vendite mostra andamenti sulle montagne russe nei singoli mesi.

La week 13 chiude il mese di marzo e porta risultati positivi per il reparto: +8% per il Largo Consumo Confezionato (Lcc) e +5% per l’ortofrutta a peso imposto, nelle vendite a valore. Tuttavia, la domenica della settimana analizzata era Pasqua, mentre nel 2023 la festività cadeva nella settimana 14. Quindi il calendario ha sfalsato gli equilibri, da rivedere anche con la settimana successiva. A livello di prezzi medi, si osserva ancora una piccola crescita per l’Lcc (+3%), mentre per l’ortofrutta Lcc si registra una lieve deflazione (-1%).

Tra i diversi canali, il supermercato e il discount si giocano le prime posizioni: il trend a volume per il primo è del +7%, mentre il secondo va in doppia cifra (+10%), con ipermercato e libero servizio in timida crescita (+1%). Da inizio anno, invece, il trend in lieve crescita della Gdo (+1%) è frutto solo dei risultati del discount (+8%).

Nel periodo primaverile una delle orticole più importanti del reparto è certamente la zucchina. Da gennaio il trend è positivo (+4% sia a valore che a volume), ma se si osservano a ritroso i singoli mesi, si può notare un brusco cambio di passo nell’andamento dei prezzi medi tra gennaio e i mesi seguenti: la crescita è veramente notevole a gennaio (+39%), ed è la coda di una tendenza dei mesi precedenti di fine 2023, in cui la scarsa disponibilità di prodotto - al Sud Italia - ha influito sulle quotazioni.

Il risultato sui volumi è negativo, anche se non in modo proporzionale rispetto all’aumento dei prezzi (-10%), ma con febbraio e marzo tutto si ribalta: -9% e -14%, rispettivamente, il trend dei prezzi medi, con un +14% e +8% nei volumi. Ovviamente, anche in questo caso entra in gioco la disponibilità di prodotto che, aumentando, ha abbassato le quotazioni e – di conseguenza – i prezzi al consumo, agevolando anche gli acquisti.