Alla scoperta della filiera del kiwi biologico

Lo stabilimento Apofruit di Longiano apre le porte per il progetto It’s Bio

Alla scoperta della filiera del kiwi biologico

È una stagione positiva quella del kiwi biologico Almaverde bio, sia per la tipologia verde che per quella gialla. Nonostante una significativa contrazione dei volumi, a causa dei fattori climatici purtroppo ben noti, il mercato sta rispondendo bene anche grazie all’alta qualità del prodotto in termini di pezzatura (medio-alta) e grado brix. Così Paolo Pari, Direttore di Almaverde bio, ha presentato un’eccellenza dell’ortofrutta made in Italy durante l’evento tenutosi ieri (martedì 5 dicembre, ndr) allo stabilimento Apofruit di Longiano, organizzato per far conoscere la filiera del biologico a giornalisti e influencer.

Paolo Pari

L’evento nasce nell’ambito di It’s Bio (It’s good healthy and natural Bio Fruit&Veg), progetto Europeo che promuove in Italia, Belgio e Grecia il metodo di produzione biologica del settore ortofrutticolo, evidenziandone gli aspetti positivi in termini di salubrità dei prodotti e di sostenibilità ambientale delle produzioni. Un progetto, It’s Bio, che ha visto, negli ultimi due anni, l’organizzazione di workshop direttamente nei punti vendita così come in pieno campo, sino ad arrivare all’evento di ieri all’interno di uno stabilimento produttivo. Ad oggi sono stati raggiunti 9 milioni di utenti sui tre Paesi per un totale di 350 attività divulgative.

Comunicazione, un ruolo essenziale
Nel processo di crescita del biologico, ricopre un ruolo primario la comunicazione. “È fondamentale una comunicazione diretta che metta in risalto gli aspetti peculiari e i benefici dei prodotti ad alto valore aggiunto, come quelli del biologico. Il progetto It’s Bio va in questa direzione, coinvolgendo direttamente i consumatori nel punto vendita e gli operatori dell’informazione con le visite in campo e nei luoghi di lavorazione”, ha specificato Pari.

Kiwi in magazzino e…in cifre
Durante la visita allo stabilimento di Apofruit, sono state illustrate nel dettaglio le diverse fasi di lavorazione: dal conferimento dei prodotti da parte dei soci all’identificazione tramite etichetta dotata di Qr Code per una tracciabilità garantita per ogni singolo lotto. Da qui è stata spiegata la fase di curing e infine quella di calibratura e selezione ottica per cui sono previsti 14 nastri: nello specifico, nello stabilimento di Longiano vengono lavorati fino a 50 bins all’ora per un totale di circa 100 quintali. Sono invece 23 le celle frigo di cui è dotato il magazzino e che permettono la conservazione dei prodotti in atmosfera controllata. 

La visita in magazzino è poi arrivata alla ‘tappa’ del confezionamento e ai controlli finali. I prodotti vengono infine assemblati per i trasporti che avvengono con veicoli dedicati e senza groupage sia per l’Italia che per l’estero. Tutte le fasi di lavorazione seguono un preciso disciplinare dei prodotti biologici e nell’arco di 48 ore dal loro arrivo in magazzino, frutta e verdura confezionati sono disponibili al punto vendita.

Da ricordare che l’Italia è leader in Europa con una produzione stimata di kiwi di 311mila tonnellate, in una produzione stimata nel Continente di 755 mila tonnellate (Fonte Iko – International Kiwifruit Organization). Riguardo le regioni di maggiore produzione, al primo posto c’è il Lazio con il 33% delle superfici, segue Piemonte con il 17% ed Emilia Romagna con 15% (Fonte Cso Italy).

Paolo Pari e due tecnici davanti alle celle frigo dei kiwi

Andamento prodotti biologici e isole Almaverde Bio 
Tornando all’andamento dei prodotti biologici, Pari ha commentato: “Per quanto riguarda l’ortofrutta biologica in generale, prevediamo che la stagione 2023 si chiuderà con un dato positivo a valore e un dato pressoché stabile per quanto riguarda i riguarda i volumi. Nello specifico delle Isole Almaverde bio (clicca qui per scoprire il format in dettaglio), siamo ampiamente soddisfatti dal momento che a fine ottobre abbiamo un dato complessivo in crescita del 32% dovuto alle nuove aperture realizzate nel corso dell’anno. Una crescita importante che si conferma a parità di rete con un +15% a valore e a volume”.

A promuovere il progetto It’s Bio è AOP Gruppo Vi.Va., associazione che riunisce 12 organizzazioni di produttori (OP) presenti in quasi tutte le regioni italiane che coltivano un totale di circa 23.000 ettari di cui 15.000 destinati a frutticole e poco più di 8.000 a orticole.

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