Attualità
Frutto della passione, un nome che inganna
Infatti non sono le proprietà afrodisiache la forza della maracujà
Il frutto della passione o maracujà è originario del Brasile, ma viene coltivato anche in altri Paesi a clima tropicale e subtropicale: pure in Italia ci sono esperienze di produttori di questo frutto (clicca qui per leggere l'articolo). Le tipologie più conosciute sono la maracujà gialla e quella viola.
Sembra, infatti, che i gesuiti in Sudamerica usassero il fiore della passiflora e la sua complessa struttura per spiegare agli indigeni il concetto della Passione di Cristo.
I missionari ad ogni parte del fiore attribuirono un significato: i filamenti che circondano l'ovario rappresentavano la corona di spine; i cinque stami raffiguravano le cinque ferite inferte a Gesù; i tre stigmi erano invece i tre chiodi piantati nelle mani e nei piedi; i cinque petali indicavano gli apostoli rimasti fedeli; l'androginoforo rappresentava la colonna della flagellazione e, infine, i capreoli erano identificati con i flagelli usati per la fustigazione di Cristo.
La passiflora edulis è conosciuta in modo diverso a seconda della zona di produzione: Maracuya in Ecuador e Brasile, Parcha in Venezuela, Lilikoi nelle Hawaii, Chinola o Parchita in Porto Rico; sicuramente, però, il nome con cui questo frutto è, oggi, maggiormente conosciuto è l’inglese passion fruit.
In Australia e alle Hawaii, il frutto della passione trovò l’habitat giusto per proliferare e, anche se oggi questi Paesi non riescono più a coprire con la produzione il loro fabbisogno interno, ne rimangono grandi consumatori.

Ingredienti:
In uno shaker bisogna mescolare gli elementi e colarli in un bicchiere highball con dentro ghiaccio frantumato.
Procedimento
Perché la maracujà si chiama frutto della passione?
Molti penseranno che il nome sia legato a proprietà afrodisiache del frutto, ma non è così. La denominazione frutto della passione deriva dalla stilizzazione di diversi elementi riconducibili alla crocifissione di Cristo nel fiore di questa pianta, denominata anche granadilla, che i missionari spagnoli avevano individuato nel fiore della passiflora edulis.Sembra, infatti, che i gesuiti in Sudamerica usassero il fiore della passiflora e la sua complessa struttura per spiegare agli indigeni il concetto della Passione di Cristo.
I missionari ad ogni parte del fiore attribuirono un significato: i filamenti che circondano l'ovario rappresentavano la corona di spine; i cinque stami raffiguravano le cinque ferite inferte a Gesù; i tre stigmi erano invece i tre chiodi piantati nelle mani e nei piedi; i cinque petali indicavano gli apostoli rimasti fedeli; l'androginoforo rappresentava la colonna della flagellazione e, infine, i capreoli erano identificati con i flagelli usati per la fustigazione di Cristo.
Diffusione mondiale della maracujà
A cominciare dal 1800 il frutto della passione ha cominciato a diffondersi nei Paesi della fascia tropicale e sub-tropicale di tutto il mondo, divenendo in poco tempo un’importante coltura commerciale per gli Stati produttori e un ambito frutto esotico per gli altri.La passiflora edulis è conosciuta in modo diverso a seconda della zona di produzione: Maracuya in Ecuador e Brasile, Parcha in Venezuela, Lilikoi nelle Hawaii, Chinola o Parchita in Porto Rico; sicuramente, però, il nome con cui questo frutto è, oggi, maggiormente conosciuto è l’inglese passion fruit.
In Australia e alle Hawaii, il frutto della passione trovò l’habitat giusto per proliferare e, anche se oggi questi Paesi non riescono più a coprire con la produzione il loro fabbisogno interno, ne rimangono grandi consumatori.
Gli Stati del Sud America sono i più grandi produttori di maracujà e in queste aree il frutto viene consumato principalmente come snack, semplicemente tagliato a metà, o come succo.

I migliori cocktail fatti con la maracuja
Con la maracuja si creano in tutto il mondo cocktail con un meraviglioso gusto tropicale, tra i più famosi ci sono la Batida de Maracujá e il freschissimo mojito maracuja.
Batida de maracuja
- 3/4 oz di cachaca (un tradizionale distillato brasiliano, ricavato dalla canna da zucchero)
- 2 oz di succo di mela
- 1/4 oz sciroppo di lime
- 1 goccia di succo di lime
- 1 pezzo di maracuja
In uno shaker bisogna mescolare gli elementi e colarli in un bicchiere highball con dentro ghiaccio frantumato.
Mojito maracuja
Ingredienti:- 4 cl di rum bianco cubano
- 3 cl di succo di lime
- 7 foglioline di hierbabuena
- 1 maracujá
- 2 cucchiai di zucchero di canna bianco raffinato
- ghiaccio sbriciolato grossolanamente
- Soda
Procedimento
Bisogna spremere il succo di lime e filtrate il succo. Poi si taglia la maracujá a metà e, con un cucchiaino, si toglie la polpa. In un tumbler alto si mette lo zucchero, il succo di lime e la polpa di maracujá e siapplica una leggera pressione sulla hierbabuena. Infine, versate il rum, il ghiaccio, e girate il tutto delicatamente.
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