La certificazione Bestack si estende alle vaschette in cartone

Claudio Dall'Agata: «Ecco perchè crediamo nel progetto di filiera democratica garantita»

La certificazione Bestack si estende alle vaschette in cartone

Le cassette in cartone ondulato non sono più l’unico punto di riferimento del marchio Bestack. Il Consorzio ha infatti esteso la sua certificazione anche alle vaschette in cartone per l’ortofrutta

L’attività di certificazione, ricerca e promozione per le vaschette in cartone – il cui naming è “Vaschette (in primo piano) Bestack (più in basso e di minore dimensione)” con il medesimo baffo identificativo del Consorzio e nello stesso pantone blu - seguirà un protocollo ad hoc e sarà ‘democratica’ ovvero disponibile per tutte le aziende del settore e non solo per i soci Bestack. Caratteristiche che vanno a comporre il progetto “Filiera democratica garantita” che il direttore del consorzio Claudio Dall’Agata spiega con queste parole: “Con il nuovo progetto ‘Filiera democratica garantita’ estendiamo il nostro know how di certificazione anche alle vaschette, offrendo la possibilità a tutti coloro che vendono questa tipologia di confezione per ortofrutta di fregiarsi di questo ulteriore controllo di prodotto e processo. L’obiettivo è quello di dare una maggiore garanzia a tutti gli utilizzatori finali del packaging, al consumatore in primis ma anche alla grande distribuzione”.

 

Il logo della certificazione per le vaschette in cartone

La certificazione in dettaglio
Il rispetto dei parametri di alimentarietà previsti dalla legge è il requisito fondamentale per ottenere la certificazione: le verifiche e i controlli saranno realizzati da enti di certificazione esterni accreditati e da laboratori analisi terzi su campioni prelevati direttamente sul mercato, sia presso gli utilizzatori che nei punti vendita al consumo, mentre il Consorzio metterà a disposizione quanto appreso in questi anni di esperienza dal punto di vista metodologico e organizzativo. Il regolamento e il protocollo del nuovo standard qualitativo sono in fase di definizione, le decisioni strategiche sono state prese e il progetto sarà condiviso con una primaria catena della Gdo italiana. A breve il Consorzio diffonderà tutti i dettagli.

“Questa attività è un atto di responsabilità della filiera del packaging in carta e cartone per ortofrutta -. commenta Dall’Agata -. Bestack, che gode di una brand awareness che oggi raggiunge l’80%, può declinare la sua notorietà e il suo profilo qualitativo su una parte di mercato, quello delle vaschette in carta e cartone per alimenti, che oggi è in crescita con prospettive molto interessanti: da qui l’importanza di verificare che questa crescita avvenga nel modo migliore”.

E continua: “Abbiamo pensato a questo progetto nell’interesse di tutto il settore: riteniamo che contribuire al miglioramento degli standard collettivi sia una premessa di migliore capacità competitiva e di risposta al mercato. Proteggere e garantire il settore porta poi anche benefici al singolo. Bestack non è una società commerciale, ma un consorzio, quindi cerchiamo di realizzare progetti che diano un beneficio al settore di riferimento di carta e cartone nel suo complesso, nell’interesse di tutti e quindi anche dei nostri soci. Un ragionamento che vale anche nel caso della certificazione: mettiamo a disposizione tutto il know-how che abbiamo costruito nel tempo per la filiera intera. Crediamo nella collettività e nell’aiuto di tutti per migliorare il percepito di settore, come abbiamo spiegato anche nella nostra lettera alla filiera (Clicca qui per approfondire )”.

Bestack rimane sinonimo di garanzia, qualità e sicurezza per le cassette in cartone ondulato - core dell’attività, prodotte in tutta Italia da sei aziende socie – che sono lo standard dimensionale più diffuso con un livello di penetrazione sul mercato che supera l'80%.

Claudio Dall'Agata

Bestack tra impegno e risultati
Il grado di notorietà di Bestack è confermato da un’indagine condotta a fine 2022 su un panel significativo di produttori, grossisti e rappresentanti della Gdo, da cui è emerso che l’80% degli intervistati conosce il marchio. Il dato si fa poi più significativo se si considera la sola Gdo, in cui il livello di notorietà sale all’81%, mentre i risultati migliori si registrano lato produzione, presso la quale Bestack gode di una brand awareness del 90%. 
Le aree di competenza riconosciute a Bestack sono: Ricerca e innovazione 75%; Comunicazione e informazione 69%; Resistenza e prestazioni 67%; Standard e dimensioni 65%; Imballaggio Attivo 64%; Certificazione forestale 52%; Controllo alimentarietà 25%. 
La brand awareness del Consorzio era del 77% nel 2021, laddove nel 2012 si attestava appena al 12%. 
"Questa indagine conferma quanto la nostra notorietà continui a crescere - sottolinea Dall’Agata -, che sono ben chiare le nostre aree di attività e che dobbiamo continuare a lavorare sull’alimentarietà, con un nuovo strumento che garantisce la qualità e la sicurezza del packaging a contatto con gli alimenti, al fine di valorizzare il mercato e tutta la filiera”.  
“Nella complessa competizione moderna – sottolinea – serve ispirarsi a principi trasparenti, chiari e riconosciuti. L’invito è per tutti quelli che immettono sul mercato vaschette in cartone, a prendere la strada della qualità e della serietà, nell’interesse del consumatore e della collettività”. E conclude: “La volontarietà definisce una demarcazione fra chi sceglie di sottoporsi a controllo per certificare i propri prodotti e processi e chi invece non lo fa. Entrambe le strade sono lecite, starà agli utilizzatori del packaging, quindi anche alle catene della Gdo, scegliere quali tipi di confezione adottare”.