«Ecco perché siamo favorevoli all'Iva zero»

Il presidente di Ortofrutta Italia: misura proposta già a febbraio

«Ecco perché siamo favorevoli all'Iva zero»

Protocollata al Ministero dell'Agricoltura c'è una richiesta formale per tagliare l'Iva su frutta e verdura. Magari è rimasta chiusa in un cassetto, anche perché era stata presentata nel febbraio scorso, e col recente cambio di governo non si è fatto in tempo a rinfrescare la memoria ai nuovi inquilini di via XX Settembre: la misura è stata caldeggiata da Ortofrutta Italia che ancora oggi, con il suo presidente Massimiliano Del Core, rivendica l'attualità e la necessità di azzerrare l'imposta.

"Riteniamo possa essere un intervento di grande stimolo alla ripresa dei consumi ortofrutticoli - spiega a IFN - considerando che altre filiere possono riprogrammare le loro produzioni in base alle dinamiche del mercato, mentre per la nostra questo non è un passaggio semplice. L'azzeramento dell'Iva poteva essere un aiuto proprio per l'ortofrutta e per i prodotti ad alto livello di servizio come la IV Gamma: lo era nel febbraio scorso quando lo abbiamo ufficialmente chiesto, lo è a maggior ragione oggi".

Del Core spiega che non è tanto la portata economica della misura a poter cambiare gli equilibri nel carrello della spesa degli italiani, ma è il messaggio che si manda, l'effetto psicologico che si può generare nel consumatore a far la differenza. "Con l'inflazione a doppia cifra il contributo che può arrivare dal taglio dell'Iva è minimo - ragiona il numero uno dell'interprofessione - Ma l'abbattimento sarebbe motivato da ragioni di natura psicologica: la suggestione che deve passare al consumatore è quella di un intervento governativo su una filiera importante come quella dell'ortofrutta, un segnale di interesse per garantire la giusta remunerazione ai produttori e sostenere i consumi, incentivando gli acquisti dei nostri prodotti perché salutari, una promozione di una dieta salubre proprio come gli organismi nazionali e comunitari si impegnano a fare con diverse iniziative. Le minore entrate derivanti dal taglio dell'Iva sarebbero state compensate dai benefici derivanti dal sostegno ai consumi: maggiori livelli occupazionali e distribuzione di redditi aggiuntivi, per esempio".

Ortofrutta Italia rimarca quindi che il messaggio era stato recapitato forte e chiaro al Ministero dell'Agricoltura. Nell'incontro del 10 febbraio scorso erano presenti, oltre al presidente di Ortofrutta Italia, l'allora sottosegretario Francesco Battistoni, il presidente dell'Ismea Angelo Frascarelli e il direttore della repressione frodi Felice Assenza. "In quell'occasione abbiamo presentato un documento in cui tutti gli aderenti all'interprofessione, cioè l'80% della filiera tra commercializzazione e distribuzione, chiedevano a gran voce alcuni interventi. In primis la convocazione del Tavolo ortofrutticolo, il sottosegretario aveva promesso di farlo prima dell'estate, ma ad oggi non è ancora stato chiamato. Poi un credito di imposta per le aziende sul fronte del caro bollette, che è stato recepito, così come la riduzione degli oneri e delle accise sul gasolio agricolo. Nello stesso documento - conclude Massimiliano Del Core - c'era anche la richiesta dell'azzeramento dell'Iva sull'ortofrutta: capisco la sollecitazione di Roberto Della Casa (clicca qui per leggerla), la condivido e faccio anche autocritica: il tema lo avevamo posto, probabilmente dovevamo farci sentire tutti di più".

Chissà che nel passaggio parlamentare della Legga di Bilancio non si riesca a trovare spazio per questa misura.