Dalla distribuzione
Frutti di bosco in Gdo: +25% nelle vendite e +50% di spazio
Stabile il numero di referenze, pochi brand e un terzo di prodotti polacchi

I frutti di bosco rappresentano una delle categorie più dinamiche della Gdo: il 2024 si è chiuso con una crescita a doppia cifra dei volumi venduti e il 2025, nei primi otto mesi, sta registrando risultati ancora migliori, senza che il prezzo medio mix mostri segnali di erosione. Su queste basi, l’approfondimento di Italiafruit News analizza l’offerta in sei punti vendita di Reggio Emilia, visitati nello stesso periodo del 2024 e del 2025, per rilevare eventuali cambiamenti negli assortimenti, negli spazi espositivi, nelle confezioni e nella presenza dei brand.

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Nel 2024 la Gdo ha registrato un incremento del 20% nei volumi di vendita dei frutti di bosco. Nei primi otto mesi del 2025 (da gennaio alla week 35) la crescita si è ulteriormente consolidata, con un +25% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In questo arco temporale i prezzi non hanno subito cali, anzi hanno mostrato un lieve aumento del 2% per l’euro-chilo. Tra i canali spiccano i supermercati (+29%) e il libero servizio (+27%); i primi sviluppano oltre il 60% dei volumi complessivi, seguiti dai discount con il 23%.

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Lo scenario attuale conferma un contesto molto favorevole per i frutti di bosco. L’analisi dei sei punti vendita osservati evidenzia, però, un sostanziale equilibrio nel complesso delle referenze rilevate (32 nel 2024, 33 nel 2025) con un aumento in due insegne (Coop ed Eurospar), stabilità in Esselunga e una lieve riduzione negli altri negozi, in particolare in Lidl, che passa da quattro a due proposte.
I mirtilli si confermano il prodotto cardine della categoria: grazie alla buona shelf life e alla costanza di gusto, sono presenti in tutti i negozi, con due referenze in quattro insegne su sei nel 2025. Lamponi e more compaiono quasi ovunque, tranne da Lidl, che li offriva nel 2024 ma non li ripropone nel 2025. Cresce lievemente la presenza dei mix di frutti di bosco, sempre con i mirtilli inclusi: Coop li introduce nel 2025 ed Eurospar amplia l’assortimento da una a tre referenze. I ribes restano stabili a una referenza per punto vendita in 4 negozi, e sono assenti nei discount nell’ultima rilevazione. Questa tipologia, nonostante una discreta shelf life, non incontra più di tanto il gusto dei consumatori e rimangono una prestazione di completamento nella categoria.
Sul fronte promozionale le offerte restano rare (due negozi nel 2025), mentre a livello di origine si registra un incremento del prodotto italiano, che passa dal 16% del 2024 al 24% nel 2025. Interessante la presenza di prodotto polacco che, nel 2025, raggiunge un terzo delle referenze.

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Uno degli aspetti più rilevanti dell’analisi riguarda la crescita dello spazio espositivo, che nel 2025 risulta in media superiore del 55% rispetto al 2024. Eurospar lo ha addirittura raddoppiato, mentre Coop lo ha ampliato del 75%. L’aumento, comunque, interessa tutte le insegne, a conferma di una crescente attenzione verso la categoria. Nonostante le elevate rotazioni, però, la gestione è quasi totalmente in supporti refrigerati (spesso in vasche orizzontali), con solo 3 referenze esposte fuori frigo, che suggerisce come l’attenzione agli sfridi sia ancor un aspetto importante, soprattutto per tipologie diverse dai mirtilli.

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Anche lo spazio relativo, ovvero quello medio per referenza, cresce di circa il 50%. Un dato – come abbiamo analizzato - che riflette una numerica assortimentale abbastanza stabile, a fronte dell’aumento già osservato negli spazi complessivi. In sostanza, le vendite in crescita hanno spinto i distributori ad ampliare l’esposizione, e questo segnala al tempo stesso un potenziale ulteriore per arricchire l’assortimento, vista la buona predisposizione dei clienti verso la categoria.

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Sul fronte dei brand emergono due strategie abbastanza definite: da un lato le insegne che propongono principalmente prodotti senza marchio evidente (discount, Esselunga ed Eurospar), dall’altro quelle che puntano sulla marca del distributore, come Coop nel 2025 e Conad in entrambi gli anni. La Mdd è presente, anche se in quota marginale, negli assortimenti di altre catene (Esselunga, Eurospar), mentre i marchi industriali risultano quasi del tutto assenti.
Il brand potrebbe però rappresentare uno strumento utile per segmentare l’offerta: ad oggi la maggior parte delle insegne non ha ancora sviluppato questa leva nella categoria, ma l’andamento positivo delle vendite e un 100% di prodotto confezionato a peso imposto lasciano intravedere margini di evoluzione anche in questa direzione.

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Anche le grammature mostrano un’evoluzione graduale: le confezioni da 125 g, che nel 2024 rappresentavano il 72% dell’offerta, scendono al 48% nel 2025, lasciando spazio a formati più grandi (150, 160, 200 e 250 g). Restano invece marginali le referenze da 300 g e oltre, a parte un piccolo incremento della pezzatura da 500g. L’aumento delle grammature riguarda soprattutto mirtilli e mix di frutti di bosco, che contribuiscono a incrementare battuta di cassa offrendo, nella maggior parte dei casi, un prezzo al chilo un po' più conveniente. Come tipologia di confezioni, domina la plastica al 100% con qualche vaschetta o barattolo tondi in più rispetto al 2024.

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Affrontiamo, per ultimo, il tema prezzi: l’analisi evidenzia una lieve flessione tra il 2024 e il 2025, mentre i dati di mercato indicano stabilità. La differenza si spiega con la metodologia: i rilevamenti a punto vendita si basano su una media aritmetica, mentre i dati di mercato riflettono una media ponderata sui volumi venduti. Resta di fatto, per i frutti di bosco, un prezzo medio al chilo che non ha paragoni all’interno del reparto (oltre 15 €/kg nei dati ponderati di mercato, tra i 20-23 €/kg nell’analisi su rilevazione a negozio), eppure i volumi continuano a crescere a doppia cifra anno su anno.
Nella rilevazione, i mirtilli risultano la tipologia con i prezzi medi più bassi (16-17 €/kg), insieme alle more; tuttavia, la loro variabilità è molto alta, seconda solo a quella dei ribes. I picchi di prezzo si registrano nei mirtilli con l’unico prodotto a marchio del fornitore (oltre 30 €/kg) e nei ribes con una referenza Mdd. Anche nelle more e nei lamponi i prezzi più alti sono legati a prodotti a marchio del distributore, con una referenza premium nel caso dei secondi. (bf)

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