«Natura Nuova, l’innovazione è nel nostro Dna»

Con il fondatore Gabriele Longanesi un focus su sviluppo aziendale e sostenibilità

«Natura Nuova, l’innovazione è nel nostro Dna»

Può contare su un mercato consolidato per le monoporzioni di frutta e nuovi prodotti pronti a strizzare l’occhio alle esigenze sempre più variegate dei consumatori. Stiamo parlando di Natura Nuova, azienda di Bagnacavallo (Ravenna) che si distingue oggi per le sue caratteristiche di innovazione e sostenibilità. Ne abbiamo parlato con il fondatore Gabriele Longanesi.

“Abbiamo iniziato nel 2010 con le monoporzioni di frutta - spiega Longanesi a IFN – e oggi possiamo contare su una presenza diffusa sulla maggior parte delle catene della Gdo”. A consolidare le vendite, sono le nuove abitudini di consumo per la frutta: “Sempre più spesso i consumatori acquistano frutta già pronta per motivi di praticità, da qui l’esigenza di realizzare prodotti che si prestino al consumo on-the-go, come ad esempio Frullà”.
Farsi trovare pronti per le nuove esigenze del mercato non è un risultato così scontato ma il frutto di interi anni di ricerca: “Un’azienda come la nostra studia il mercato da quando è nata tramite analisi strutturate nell’ambito del marketing italiano ed estero” dice il fondatore.

Ciò che fa la differenza per Natura Nuova è la sua visione aziendale, rispettosa del contesto ambientale in cui nasce: “L’ambiente ci fornisce le materie prime per i nostri prodotti, sta a noi rispettarlo e proteggerlo – dice Longanesi -. Per esempio partendo dai packaging: i materiali di alluminio che utilizziamo da sempre sono riciclabili al 100% e, allo stesso tempo, proteggono i nostri prodotti da luce e ossigeno garantendone una perfetta conservazione”.

Ma l’attenzione al packaging non è l’unica iniziativa che l’azienda ha adottato in termini di sostenibilità. Natura Nuova è infatti partner dello Sprecometro, un'app (in fase di test a livello nazionale, clicca qui per approfondire ) sviluppata come nuovo strumento della Campagna “Spreco Zero” di Last Minute Market per coinvolgere soprattutto i giovani e gli studenti in comportamenti più sostenibili, a partire dal contrasto allo spreco alimentare.  “Lo Sprecometro rappresenta la parte attiva della nostra relazione con i consumatori – specifica il fondatore di Natura Nuova -, si tratta di un aiuto su come indirizzare le abitudini di spesa, con un riscontro oggettivo in ambito domestico. Anche se eravamo già arrivati da tempo a sviluppare confezioni antispreco: con i nostri packaging siamo sempre riusciti a garantire un’unità di vendita che corrisponde ad una singola porzione di frutta. Solo con la scelta dei formati giusti riusciamo ad evitare che i prodotti vengano gettati prima del loro completo utilizzo”.

Lo stabilimento di Natura Nuova

La sostenibilità non riguarda solo i singoli prodotti ma gli interi processi industriali, che possono contare su fonti di energia rinnovabile.  “Dal 2007 abbiamo installato impianti fotovoltaici sui tetti dei nostri stabilimenti – commenta Longanesi – negli anni abbiamo poi avuto varie fasi di incremento delle superfici, in equilibrio con i nostri ritmi di produzione“.
Grande attenzione è riservata anche agli scarti aziendali: “Nella fase terminale, li utilizziamo per alimentare i biodigestori, come da normativa vigente”. La sostenibilità aziendale si estende anche alle varie componenti per la fornitura, oltre che all’efficienza della catena logistica.  

L’innovazione è una caratteristica propria di Natura Nuova, che fa parte del Dna aziendale, come suggerisce lo stesso nome. “Siamo nati con l’innovazione e rimane il cuore pulsante delle nostre attività – sottolinea il fondatore –, per noi innovare non significa solo creare prodotti nuovi ma anche ragionare su come modificare quelli già esistenti”. 
E conclude: “Per ottimizzare i nostri prodotti, abbiamo utilizzato anche una riorganizzazione sulle misurazioni di efficienza degli assorbimenti energetici nei nostri impianti, con un notevole investimento a livello aziendale”.