«Pere, avanti con il contratto di filiera»

L'assessore Mammi sollecita UnaPera a sfruttare lo strumento

«Pere, avanti con il contratto di filiera»

Il rilancio di un frutto come la pera necessita di importanti investimenti. In Emilia-Romagna si sono fatti passi da gigante negli ultimi due anni prima con la costituzione della Aop UnaPera e poi – dopo aver così consolidato la parte commerciale – con la nuova strategia di comunicazione del Consorzio delle Pera dell'Emilia-Romagna Igp (clicca qui per leggere la notizia).

Ma il lavoro è appena iniziato. Ci sono da affrontare tante criticità, dal campo al mercato, prima di vincere la sfida. E c'è uno strumento che potrebbe fare al caso della pera emiliano-romagnola, caldeggiato anche dalla Regione: è il contratto di sviluppo di filiera. 

“Ogni anno il Ministero dello Sviluppo economico mette a disposizione delle imprese e delle filiere risorse per aiutare a sostenere gli investimenti necessari, siano essi tecnologici, strutturali, ma anche nel campo della ricerca – ha spiegato a IFN, a margine della presentazione della nuova strategia di comunicazione della Pera dell'Emilia-Romagna Igp, l'assessore regionale all'Agricoltura Alessio Mammi – Ne ho visti passare diversi sulla mia scrivania. Per esempio Legami di vite, dove nove cantine dell'Emilia-Romagna hanno presentato un contratto di sviluppo da oltre 90 milioni di euro. Penso che un modello analogo possa essere seguito anche dal comparto pericolo e vedo UnaPera il soggetto che candida il contratto di sviluppo di filiera”.

E il fatto che Mammi abbia fatto questa apertura proprio davanti ad Adriano Aldrovandi, presidente di UnaPera, e a diversi soci dell'Aop la dice lunga su quanto sia concreta questa possibilità. Ma quali potrebbero essere i benefici più concreti per la filiera? “Il sostegno in investimenti tecnologici, in campo, ma anche di innovazione varietale – ha risposto l'amministratore – E' uno strumento importante per migliorare la resilienza, l'efficienza e mantenere la produttività necessaria perché le aziende agricole possano sviluppare reddito. Dopo aver lavorato sul progetto commerciale e di comunicazione, credo che il prossimo impegno di UnaPera dovrebbe concentrarsi proprio su questo progetto di sviluppo: credo che nel 2023 ci potrebbero essere le condizioni per presentarlo al Governo. Può dare davvero buoni risultati”.

Mauro Grossi, presidente del Consorzio della Pera dell'Emilia-Romagna Igp

“Credo sia lo strumento giusto, proprio quello che serve al nostro settore – ha commentato Mauro Grossi, presidente del Consorzio della Pera dell'Emilia-Romagna Igp – Abbiamo l'aggregazione giusta, la nostra regione rappresenta il 70% della produzione pericola nazionale, e l'esigenza sul medio periodo è quella di presidiare diversi aspetti della filiera: ricerca, difesa, nuove varietà, nuove tecniche di produzione, adattamento dei frutteti ai cambiamenti climatici... E poi l'adeguamento dal punto di vista tecnologico, del confezionamento e della promozione del prodotto. Il contratto di sviluppo di filiera può coprire tutti gli ambiti e le necessità di rinnovamento della filiera – ha concluso Grossi – Siamo partiti, ci siamo strutturati e ora dobbiamo garantirci le risorse per i prossimi 5-6 anni se vogliamo rilanciare realmente il comparto”.