Decreto sulla IV gamma, industria e distribuzione a confronto

Opportunità, rischi, criticità: intervista doppia a Bragotto (La Linea Verde) e Avanzini (Conad)

Decreto sulla IV gamma, industria e distribuzione a confronto
Lo scorso 23 giugno è stato emanato il decreto interministeriale sulla commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma; il provvedimento definisce i parametri chimico-fisici e igienico-sanitari del ciclo produttivo, del confezionamento, della conservazione e della distribuzione, nonché i requisiti qualitativi minimi e le informazioni che devono essere riportate sulle confezioni a tutela del consumatore.
Per approfondirne i punti salienti e capire benefici e potenziali elementi critici, Italiafruit News ha messo a confronto, in un ideale faccia a faccia, un rappresentante dell'industria (Massimo Bragotto, direttore commerciale e marketing de La Linea Verde) e della distribuzione (Francesco Avanzini, direttore commerciale di Conad) cui abbiamo posto le stesse domande. Risultato? Molti punti di contatto, ma anche qualche "distinguo". Ecco cosa hanno risposto alla nostra "intervista doppia":


Quali vantaggi riterrete deriveranno, alla "produzione" e alla distribuzione, dall'entrata in vigore dal provvedimento?
Bragotto: Con la nuova normativa si potrà ragionare in un'ottica  di filiera integrata. Il vero plus è rappresentato dalla salvaguardia della freschezza, elemento strategico per la IV gamma: regolamentata ora per legge, vede aumentare la "vita" del prodotto e la qualità, con maggiori vantaggi per il consumatore e tutto il comparto. Ci siamo dati regole stringenti per tutelarci da "blocchi" nella catena del freddo. Ora possiamo puntare a una conservazione più lunga, da 6 a 8 giorni, con meno gestione di resi e un'ottimizzazione dei processi. Un vantaggio enorme. Se poi, facendo un ulteriore passo e andando oltre quanto è previsto dalla legge, riuscissimo a ragionare in termini di shelf life minima garantita come da noi caldeggiato, potremmo ottimizzare gli approvvigionamenti migliorando ulteriormente un prodotto che di fatto non è trasformato ma unicamente valorizzato. Quando saremo sicuri che la filiera sarà controllata e mai interrotta in termini di catena del freddo, potremo allungare la vita del prodotto con molti meno rischi, meno scarti e scaffali più in ordine. Si potranno programmare meglio gli approvvigionamenti, ottimizzare le linee di lavaggio e confezionamento, raffreddare meglio il prodotto. Il tutto con vantaggi per l'industria ma anche per la distribuzione strutturata, che "emergerebbe" in maniera ancora più netta rispetto alle realtà non in grado di allinearsi agli standard qualitativi imposti.Avanzini: I vantaggi insiti nel nuovo decreto interministeriale risiedono principalmente nella messa a regime dei criteri di trasparenza e informazione verso il consumatore e questo, anche per la moderna distribuzione, contribuisce  a migliorare il governo dei processi di qualità della filiera dei prodotti di IV gamma nonché a rafforzare il rapporto di fiducia tra consumatore e punto vendita, tenendo in particolare considerazione che le quote di mercato in questo settore sono nettamente in mano a prodotti a marchio del distributore.
Quali saranno gli effetti dal punto di vista operativo nella gestione del prodotto e nel rapporto con i fornitori?
Bragotto: Per l'industria gli effetti pratici saranno pochi perché già ora occorre sottostare ai rigorosi disciplinari della distribuzione. Anche per le grandi catene che rappresentano l'80-85% del totale, cambia poco. Gli investimenti delle realtà che non hanno strutture a norma dovranno essere invece ingenti ma sarebbero stati comunque necessari, a prescindere dalle nuove disposizioni, per continuare a presidiare il mercato in maniera competitiva. Avanzini: Questa trasformazione non potrà che elevare i requisiti di gestione dei processi produttivi  limitando di fatto il campo a tutta una serie di operatori che non sono oggi  attrezzati per il rispetto e la salvaguardia delle norme previste. Parliamo anche e soprattutto della rotazione dei prodotti, della logistica distributiva e delle verifiche ispettive  Ciò , si badi , vale sia per i produttori che per i distributori e obbligherà tutti gli attori a sforzi non semplici  rispetto alla attuale situazione di partenza . E' prevedibile perciò un'ulteriore selezione dell'offerta.
Quali sono, invece, a vostro avviso, i possibili elementi di criticità?
Bragotto: L'aumento della shelf life potrebbe generare costi aggiuntivi alle strutture meno attrezzate. Tutto il settore, però, punta ad un aumento della qualità del prodotto, quindi anche se l'adeguamento rappresenterà uno sforzo economico per alcune strutture risulta evidente che ciò è legato alla  necessità di continuare ad essere competitivi e fare business.Avanzini: Le criticità risiedono soprattutto sul lato dei costi che il sistema deve garantire per il rispetto delle norme succitate. Oggi parte della distribuzione non è sempre in grado di rispettare i parametri richiesti e la nuova normativa impone una corretta anche se più costosa gestione delle consegne. Di questo se ne devono fare carico tutti gli attori della filiera e, dal lato della produzione, non si può pensare ad un "escamotage" come l'allungamento della shelf-life dei prodotti per ovviare al tema. La qualità reale e percepita deve anzi migliorare, grazie a questa nuova legislazione.
Ritenete che i consumatori avranno vantaggi concreti dalla nuova normativa? Quali?
Bragotto: I vantaggi saranno consistenti.  Se il 40% dei consumatori ancora  lava il prodotto di IV Gamma significa che non ha grande fiducia in questo mercato. Quando vedrà che il prodotto è sempre bello anche a scadenza, aumenterà la fiducia e ne beneficeranno i consumi. Produzione e distribuzione, lavorando insieme, potranno far cogliere appieno questi vantaggi al consumatore: anche in questo senso la nuova legge costituisce una grande opportunità.Avanzini: I benefici  saranno effettivi se, oltre a garantire il processo in tutti i suoi passaggi, riusciremo a far percepire ai consumatori che tutto questo  avviene possibilmente senza ritoccare i prezzi di vendita e, soprattutto, con uno sforzo di comunicazione ulteriore per garantire che ciò che è stato fatto è a tutela e beneficio della qualità dei consumi; oggi non è ancora cosi e, a distanza di molti anni dall'introduzione sul mercato dei prodotti di IV gamma, sappiamo che una buona parte dei prodotti sono rilavati a casa dopo l'acquisto. Su questo fronte della garanzia e della comunicazione, c'è ancora parecchio da fare. 
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