AIAB HA UN NUOVO PRESIDENTE: E’ VINCENZO VIZIOLI

AIAB HA UN NUOVO PRESIDENTE: E’ VINCENZO VIZIOLI
In occasione del suo venticinquesimo compleanno, AIAB-Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica ha eletto un nuovo presidente alla guida dell'associazione. Ad essere votato all'unanimità, nel corso del Congresso straordinario dell'associazione, tenutosi a Roma, è stato Vincenzo Vizioli (nella foto di apertura), che sarà sostenuto da un nuovo Comitato Esecutivo Federale formato da Paola Donati, Stefano Frisoli, Maria Grazia Mammuccini e Luis Urra.
Già presidente AIAB dal 1999 al 2005 e attualmente presidente di AIAB Umbria, Vincenzo Vizioli, romano di nascita, è un agronomo laureato all'Università di Perugia. Ha lavorato con e per AIAB dalla sua nascita. Nel 2005 ha fondato il comitato promotore della FIRAB scientifico di cui è poi diventato il Presidente.
Il gruppo dirigente che lo sosterrà unisce la rappresentanza storica di AIAB alle novità provenienti dal variegato mondo della società civile organizzata per condurre l'associazione del biologico italiano al Congresso nel 2014, in un percorso di cambiamento e innovazione anche organizzativa. Un impegno per dare risposte all'evoluzione del biologico italiano, valorizzando le tante esperienze che all'interno e all'esterno di questo mondo si muovono e che AIAB intende rilanciare, ponendole al centro delle politiche agricole, ambientali e sociali.
"Il movimento del biologico è per sua natura dinamico e in divenire, un'avanguardia che apre scenari di sviluppo per il sistema agroalimentare – ha dichiarato Vincenzo Vizioli, neo presidente AIAB –. Questo gruppo si mette a disposizione di una transizione capace di proiettare l'associazione verso assetti capaci di rispondere alle nuove esigenze del settore, continuando un percorso di innovazione che AIAB ha compiuto nei suoi primi 25 anni di vita".
Da quanto è emerso nel corso del Congresso sarà dedicata grande attenzione anche alla riorganizzazione interna a partire dalle associazioni territoriali di AIAB, ma anche ai temi e ai problemi con cui il settore si confronta e si scontra: la minaccia transgenica e l'urgenza di una rapida e convinta azione del Governo sulle clausole di salvaguardia, la definizione dei nuovi PSR, la difesa del "buon" biologico italiano dalla debolezza dei controlli sull'importazione.


Le celebrazioni per il venticinquesimo compleanno di AIAB

La vendita diretta, secondo AIAB, potrebbe rendere più "accessibile" il prodotto bio a tutti andando a erodere quella barriera culturale e di prezzo che probabilmente è ancora troppo sentita in Italia. "Se il cliente finale realmente riuscisse a percepire che cosa c'è dietro il prodotto biologico – spiega AIAB in una nota - non avrebbe esitazioni su cosa consumare. Con la filiera corta si riscopre il giusto valore del cibo, il giusto prezzo ed il produttore può comunicarlo direttamente al consumatore. Un modo – conclude AIAB - per dare un valore reale a ciò che mangiamo, per accelerare il cambiamento culturale in atto rispetto al nostro rapporto con l'alimentazione". 

Fonte: Ufficio Stampa AIAB