Ananas Dolcetto, bilancio positivo per la filiera in Togo

Ananas Dolcetto, bilancio positivo per la filiera in Togo
Il Covid non ferma il progetto “Ananas Dolcetto”: al termine del primo anno di attività è positivo il bilancio dell’iniziativa per lo sviluppo dell’agricoltura cooperativa in Togo. Il progetto è promosso da Coopermondo, la Ong del Sistema Confcooperative, con il contributo di Aics – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo assegnato nell’ambito del Bando Profit 2018, e vede Brio, realtà specializzata nella commercializzazione di ortofrutta biologica, come capofila e Agrintesa come partner industriale e agronomico.

Avviato a fine 2019, il progetto “Ananas Dolcetto” nasce con l’obiettivo di sostenere, attraverso il modello dell’agricoltura cooperativa, lo sviluppo della comunità di Tsévie in Togo, Paese dove il 32,3% della popolazione vive sotto la soglia di povertà e la coltivazione della terra occupa il 75% della popolazione attiva. “L’obiettivo – spiegano Gianni Amidei, presidente di Brio e Aristide Castellari, presidente di Agrintesa – era quello di aiutare migliaia di piccoli agricoltori a esportare un prodotto di valore come l’ananas a prezzi remunerativi, garantendo ai produttori una fonte di reddito certa e continuativa. Ma anche di promuovere un modello, quello cooperativo, che favorisse lo sviluppo sociale ed economico di tutta l’area. La pandemia, com’è facile immaginare, ha creato non poche difficoltà ma al termine del primo anno di progetto siamo comunque riusciti a centrare molti degli obiettivi che ci eravamo prefissati, ponendo solide basi per il prossimo futuro”.



“È con soddisfazione che testimoniamo gli ottimi risultati del progetto, ottenuti grazie alla perseveranza di un team italiano e togolese di eccellenza. I partner in Togo, le cooperative, le famiglie hanno tutti lavorato con la generosità insita nel modello cooperativo che è vincente nello sviluppo di filiere agricole e adatto a promuovere benessere nelle comunità partendo da bisogni fondamentali” aggiunge Marco Menni, presidente di Coopermondo e vicepresidente vicario di Confcooperative. “La nostra Ong continuerà a sostenere lo sviluppo delle cooperative in Togo e in tutti gli altri Paesi dove opera, consapevole dell’importante ruolo di promozione che svolge grazie alla secolare esperienza delle cooperative italiane che fanno parte del sistema Confcooperative di cui Coopermondo è espressione”.

Aldo Cera, referente Aics dell’iniziativa finanziata a Brio Spa, sottolinea come “il progetto ‘Rafforzamento della filiera agro-industriale Dolcetto, l’ananas biologico del Togo’ coniughi due principi cardine del ‘Bando Profit’ dell’Agenzia che incoraggia un più diretto coinvolgimento del settore privato nazionale in iniziative aventi una chiara e sinergica finalità di sviluppo nei Paesi partner. Tali principi sono il private sector development, qui riscontrabile nel rafforzamento della sostenibilità economica della cooperativa in loco, e il private sector engagement, riconducibile ai positivi aspetti sociali descritti e raggiunti grazie all’impegno di Brio Spa e dei suoi partner”.



E sono i numeri a rendere conto dei risultati conseguiti: “Alla fine del 2020 – Commenta Castellari -, la cooperativa locale CPJPPAB-ZIO (Coopérative Préfectoral des Jeunes Producteurs Professionnels d’Ananas Biologiques-Zio) di Tsévié, nostro partner locale, riuniva oltre 1,500 agricoltori, 500 in più di quelli associati un anno prima, all’avvio del progetto, con una superficie coltivata di circa 500 ettari di ananas biologico là dove prima esistevano solo dei produttori disaggregati, senza alcun obiettivo e operatività in comune. Abbiamo svolto anche un’attività di formazione agronomica con visite periodiche in Togo, acquistato e donato strumentazione tecnica e mezzi per il trasporto del prodotto, assunto 5 persone in loco attraverso una cooperativa togolese per adempiere a funzioni di controllo qualità, commerciali ed amministrative. Inoltre, grazie al supporto di Brio e di Coopermondo, la cooperativa locale ha conseguito la certificazione Bio e, a gennaio 2021, quella Fairtrade”.

Positivi anche i risultati relativi alla sostenibilità economica del progetto: “Il prezzo garantito di acquisto dell’ananas Dolcetto – commenta Amidei – è superiore del 25% a quello di analoghi prodotti certificati Fairtrade, con un impatto positivo sugli agricoltori, sulle loro famiglie e sull’intera comunità. A oggi, aldilà dei positivi riscontri sul fronte economico, siamo felici di registrare una reale crescita della cooperativa togolese, della qualità della vita dei soci e della loro comunità. Grazie al progetto, la CPJPPAB-ZIO oggi è in grado di esportare il proprio prodotto e siamo convinti che nel prossimo futuro potrà affrontare in autonomia anche altri mercati internazionali".



Ora lo sguardo è proiettato verso il futuro: “Il progetto ha subito un prevedibile rallentamento a causa del Covid – spiega Luca Zocca, marketing communication consultant di Brio - ma il percorso avviato un anno fa continua per far conoscere al consumatore questo prodotto unico a scaffale e di eccellenza, innovativo anche nel packaging in carta riciclata, certificata Fsc e 100% riciclabile. Dal punto di vista commerciale fondamentale è stata l’azione di promozione e valorizzazione effettuata nei punti vendita della Grande Distribuzione dove si è riscontrato un altissimo interesse del consumatore verso l’ananas Dolcetto a marchio Alce Nero: nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia che ci hanno costretti, a più riprese, a interrompere le attività in-store, siamo riusciti a raggiungere oltre 250.000 consumatori e a realizzare più di 1.300 interviste successive alle attività di tasting, riscontrando grande interesse e apprezzamento per le caratteristiche organolettiche distintive dell’ananas e per la valenza sociale del progetto. In vista della Pasqua puntiamo a realizzare operazioni promozionali nella Grande Distribuzione e di proporre in futuro l’ananas Dolcetto anche a marca privata".
 

Fonte: Ufficio stampa Agrintesa e Brio Spa