Angurie, il bivio di Ferragosto

Mangani: «Campagna positiva fino a metà mese, poi vendite ridotte»

Angurie, il bivio di Ferragosto
Passato il Ferragosto la campagna commerciale dell'anguria ha cambiato ritmo, le vendite hanno iniziato a rallentare ma durante l'estate il trend è stato frizzante e ha permesso ai produttori di limitare gli effetti dei pesanti incrementi dei costi di energia e materie prime.



A metterlo in luce è Marco Mangani, alla guida della Società agricola Mangani e Riccardi di Tarquinia (Viterbo) e della commerciale Emmegi Fruit. L'azienda investe direttamente 90 ettari sulle referenze estive - oltre a lavorare i frutti conferiti da altri produttori fidelizzati dell'areale - e serve la Gdo con anguria tradizionali, anguria nera, mini anguria, oltre alla varietà gialla senza semi, "un prodotto di nicchia che ci caratterizza e che da tanti anni proponiamo con successo", annota l'imprenditore. Durante l'estate, poi, melone retato e gialletto completano il paniere.



"A livello nazionale si sono registrate produzioni di angurie più basse rispetto al passato, un effetto incrociato di meno superfici investite e del troppo caldo - puntualizza Mangani - Questo da una parte non ha ingolfato il mercato, ma dall'altra l'incidenza dei costi produttivi, con meno quintali, è più alta e sappiamo ormai bene che livelli hanno raggiunto le spese di produzioni, tra energia elettrica, gasolio, fertilizzanti, imballaggi... Gli aumenti ci mettono alle strette".



Tornando alla campagna angurie, l'imprenditore laziale rileva come la qualità dei frutti sia stata buona e questo, assieme all'estate rovente, ha favorito il consumo. "Le vendite fino al Ferragosto sono state regolari, poi nella seconda parte del mese sono diminuite drasticamente - riferisce - I prezzi? Direi giusti, si è lavorato per tutta l'estate con quotazioni eque, nè alte nè basse: la distribuzione in questo frangente è stata responsabile".



Per la Società agricola Mangani e Riccardi ed Emmegi Fruit continua la campagna meloni: fino al 25 settembre proporrà il retato, mentre col gialletto si andrà poco più avanti. Poi sarà la volta delle produzioni autunnali, con gli ortaggi a prendersi la scena: finocchi, cavolfiori, cavoli romaneschi, cappucci... E poi da febbraio i primi asparagi. Un cambio di paniere per servire la Gdo via via con tutte le verdure invernali fino alla prossima primavera.



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