Asparago di Zambana verso il culmine della campagna

Introdotto un nuovo packaging per conservare al meglio le caratteristiche organolettiche del prodotto

Asparago di Zambana verso il culmine della campagna

Dopo un inizio sottotono, l’asparago di Zambana dovrebbe entrare in piena produzione a giorni. La campagna si presenta promettente, come ci ha illustrato Michele Roncador, consigliere del Consorzio La Trentina, che ne tutela la coltivazione sparsa su 16 ettari all'interno di una zonazione definita (ex alveo del Noce) fra Mezzolombardo e San Michele fino a Trento.

“La stagione parte tendenzialmente tra fine marzo e inizio aprile e quest’anno sembrava essere in leggero anticipo ma, poi, il maltempo (che ha influito con circa 300 millimetri di pioggia) e le temperature basse della scorsa settimana hanno bloccato la crescita delle asparagiaie che solo ora sono in ripresa”, spiega Roncador a IFN.
E continua: “Anche se i turioni si vedevano già, la crescita si è poi bloccata. Di positivo c’è però il livello qualitativo di questi primissimi asparagi. Se solitamente le prime produzioni sono di qualità inferiore, considerata la maggiore umidità presente nel terreno, stavolta la qualità è alta nel poco prodotto disponibile”. 

In questi giorni, le asparagiaie stanno entrando in piena raccolta, sempre ammesso che non influisca nuovamente il maltempo. Sui turioni è già stato posizionato il tradizionale telo di copertura: “Lo abbiamo già messo dalla parte nera esternamente per mantenere le caratteristiche organolettiche del prodotto, ovvero alta qualità e colore bianco”. 
Quando le temperature diventano più calde, il telo viene spostato dalla parte bianca: “Non capita tutti gli anni ma solitamente nel mese di maggio, quando il meteo è particolarmente favorevole con temperature fino a 30 gradi centigradi. Il telo viene girato perché troppo calore tenderebbe a ‘cuocere’ l’asparago sopra la fila, creando delle marcescenze: i raggi del sole vengono invece riflessi dal colore bianco e gli asparagi si proteggono dal caldo”.

In termini di mercato, la richieste del prodotto è molto importante fino a metà aprile. “In generale c’è sempre più richiesta che offerta – specifica Roncador –  e solo verso maggio, quando la produzione è molto alta, il mercato tende a stabilizzarsi”.

Continuano anche gli investimenti nella ricerca e il consorzio ha messo a calendario una strategia di piantumazione dell’asparago in modo da assicurare al prodotto e ai suoi agricoltori un futuro di sostenibilità economica. 
“A oggi siamo arrivati ad una produzione pari a 50 tonnellate all’anno – dice Roncador - per noi rimane una nicchia e tale dovrà rimanere non tanto sul quantitativo ma a livello di risultanze commerciali. Gli asparagi di Zambana non saranno mai alla pari di un altro asparago, considerate le difficoltà agronomiche che abbiamo in Trentino: la superficie è sempre quella e dobbiamo tenere sotto controllo la produzione per mantenere la redditività. Dopo cinque anni di commercializzazione, termina il primo step del progetto del consorzio e dall’autunno si deciderà come espandere le superfici dedicate”.
Il termine per la campagna dell’asparago di Zambana è previsto intorno al 20 maggio.

Una nuova veste per l’asparago di Zambana
Considerata la composizione dell’asparago (97% acqua e fibre), non appena il prodotto arriva sullo scaffale tende a degradare e a perdere le sue pregiate caratteristiche di morbidezza e di gusto. Ecco perché il consorzio ha studiato un nuovo packaging (vedi foto in apertura), composto da un film forato di plastica per 500 grammi di prodotto per garantire un corretto microclima e conservare il più possibile l’asparago. (am)   

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