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L'uva «migliora» il microbiota intestinale
Uno nuovo studio clinico, pubblicato su Nutrients, dimostra i benefici anche per il cuore
Il consumo di uva favorisce il microbiota intestinale ed il metabolismo del colesterolo. Lo ha scoperto un nuovo studio clinico pubblicato sulla rivista scientifica Nutrients e condotto presso l'Università della California a Los Angeles.
Il test in questione, guidato dal ricercatore principale Zhaoping Li, ha riguardato un gruppo di pazienti sani che, per quattro settimane consecutive, hanno seguito una dieta a basso contenuto di fibre e polifenoli e consumato tutti i giorni una tazza e mezzo di uva.
I risultati hanno messo in luce un aumento della diversità microbica, misurata dall'indice di Shannon, parametro comunemente usato per misurare la diversità delle specie nel tratto intestinale. Tra i batteri benefici che sono aumentati c'era Akkermansia, un batterio di grande interesse per il suo effetto benefico sul metabolismo del glucosio e dei lipidi, nonché sull'integrità del rivestimento intestinale.
E’ stata inoltre osservata una diminuzione del colesterolo nel sangue. Il colesterolo totale è sceso del 6,1%, mentre quello “cattivo” (Ldl) è calato del 5,9%. Gli acidi biliari, che sono legati al metabolismo del colesterolo, sono diminuiti del 40,9%.
"Abbiamo scoperto che l'uva ha un effetto benefico sui batteri intestinali. Questa è un'ottima notizia, dal momento che un intestino sano è fondamentale per stare bene – afferma il ricercatore Zhaoping Li – Questo studio approfondisce le nostre conoscenze sull’uva e amplia la gamma dei suoi benefici salutistici, consolidando anche i vantaggi per la salute del cuore con l’abbassamento del colesterolo”.