Il meglio di IFN
Drupacee spagnole: il calo dei volumi ha favorito le quotazioni
Su pesche e nettarine si punta sul tardivo, ma aumenta il rischio di sovrapposizione con il prodotto italiano

Con l’ingresso nella prima settimana di settembre, si chiude ufficialmente la stagione delle albicocche e delle ciliegie spagnole. Pesche, nettarine e pesche piatte sono ormai nel rettilineo finale, avendo già sviluppato il 90% della campagna, mentre le susine restano l’unico frutto con ancora due mesi decisivi davanti; per questo è comunque possibile tracciare un bilancio quasi definitivo per le drupacee spagnole.
Albicocche: meno prodotto e prezzi più alti rispetto all’anno scorso
La stagione si è chiusa con un raccolto inferiore di oltre il 20% rispetto al 2024, nonostante i nuovi impianti messi a dimora negli ultimi anni sia a Murcia che nella Valle dell’Ebro. Nel 2024 erano state raccolte quasi 135 mila tonnellate, mentre per quest’anno le stime si sono fermate a circa 105 mila tonnellate. Sul fronte export, lo scorso anno erano state esportate 95 mila tonnellate con un valore medio di 1,83 €/kg. Nel 2025, tra aprile e giugno, le spedizioni hanno toccato quota 39.593 tonnellate (contro le 59.147 dell’anno precedente), ma con prezzi ben più alti: 2,50 €/kg rispetto a 1,94 €/kg. A luglio e agosto sono partite altre 25 mila tonnellate, sempre a valori superiori rispetto al 2024. In sintesi: volumi più contenuti, ma ricavi attesi in linea con quelli dello scorso anno.
Ciliegie: ottima campagna con prezzi di vendita in ascesa e raccolti stabili
Il raccolto si è attestato attorno alle 115 mila tonnellate, con una produzione regolare e solo qualche danno localizzato nella Valle dell’Ebro a causa delle grandinate. Le esportazioni da aprile a giugno hanno replicato i volumi del 2024, circa 30 mila tonnellate, ma con un balzo nei prezzi: da 3,76 €/kg a 4,72 €/kg. Stabile, invece, l’export di luglio e agosto, che porta il totale stagionale a circa 50 mila tonnellate, ma con valori superiori di 1 €/kg rispetto a un anno fa.
Susine: volumi nella media e prezzi in leggero rialzo
Dopo le prime previsioni che ipotizzavano un leggero calo, il bilancio finale si allinea a quello dello scorso anno, con circa 126 mila tonnellate raccolte. Sebbene il periodo aprile-giugno rappresenti appena il 18-19% dell’export, i dati già delineano una tendenza: 12.900 tonnellate esportate contro le 14.410 del 2024, ma con prezzi in crescita da 1,96 €/kg a 2,22 €/kg. Le spedizioni estive si sono mantenute stabili, con quotazioni superiori di 0,10-0,20 €/kg rispetto all’anno precedente e per i restanti due mesi di commercializzazione si prevede che questo trend proseguirà.
Pesche, nettarine e pesche piatte: i produttori puntano sul tardivo
Le stime elaborate ad aprile dalle Cooperative Agroalimentari Spagnole e dal Ministero dell’Agricoltura avevano già tenuto conto delle perdite dovute alle piogge primaverili e alle tempeste di maggio nella Valle dell’Ebro, stimando un calo complessivo dell'8% rispetto all'anno scorso.

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A incidere in modo ancora più marcato, però, è stato il progressivo abbandono degli ettari di varietà precoci e ultra-precoci, spesso sostituiti con cultivar tardive più produttive. Questo ha generato una carenza di prodotto nei mesi di aprile, maggio e giugno, compensata poi da abbondanti volumi tra fine luglio e agosto. Una tendenza che si riscontra anche in Italia, dove la riconversione verso varietà tardive ha portato a un’offerta in crescita durante questo periodo del calendario, tanto che da metà agosto si è registrato un eccesso di prodotto in entrambi i Paesi.

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Guardando ai dati attuali, le esportazioni di aprile-giugno hanno evidenziato prezzi più alti rispetto al 2024. Luglio ha mantenuto flussi regolari, con valori superiori di 0,25-0,30 €/kg. Ad agosto, invece, i volumi sono rallentati e i prezzi hanno iniziato a scendere, tornando vicini ai livelli dell’anno scorso. Considerato che è già stato commercializzato l’85% del raccolto e che la produzione residua sugli alberi è limitata, la campagna 2025 per pesche, nettarine e pesche piatte si prospetta comunque positiva, ma per il futuro sarà importante equilibrare l'offerta durante tutto il periodo della campagna. (bf)
