Dal campo
Sotto il sole di Madrid, Fruit Attraction brilla di luce propria
Gli operatori confermano: Madrid è un riferimento a livello internazionale

La seconda giornata di Fruit Attraction ha confermato quanto di buono si era visto ieri l'altro: Madrid continua a splendere sotto un sole che sembra voler celebrare la fiera stessa, e i padiglioni sono pieni di energia, colori e novità. Ogni angolo racconta storie di innovazione, prodotti freschi e opportunità di business che attraggono operatori da ogni parte del mondo. Tra chiacchiere informali, scambi di contatti e assaggi di prodotti, gli operatori non hanno dubbi: “Madrid è il massimo tra le fiere internazionali del settore, ha superato Berlino!” È un coro unanime che sottolinea la crescita costante della manifestazione e la sua capacità di mettere in contatto professionisti da ogni angolo del pianeta.
La sensazione che si respira è quella di una fiera viva, pulsante, che sa unire business e networking con un’atmosfera davvero coinvolgente. L’unico piccolo appunto, ma davvero marginale, riguarda la presenza della Gdo italiana, ancora non così numerosa come ci si potrebbe aspettare. Per il resto, Fruit Attraction resta un punto di riferimento globale per l’ortofrutta, e chi è qui sa di essere nel cuore pulsante di un settore in continua evoluzione.
A seguire, le testimonianze raccolte dalla redazione di IFN, che attestano la vitalità e il successo di Fruit Attraction

Ernesto Fornari, direttore generale di Apofruit, ha espresso grande soddisfazione per l’andamento della fiera, sottolineando il ruolo sempre più centrale di Fruit Attraction nel panorama internazionale. «La manifestazione è partita subito con grande slancio – ha dichiarato –. Già il primo giorno, alle 10, i padiglioni erano gremiti e l’afflusso di visitatori è rimasto costante fino alla chiusura. Oggi (ieri per chi legge) la giornata è stata addirittura “top”: gli spazi sono stracolmi, segno evidente di un successo che cresce anno dopo anno».
Fornari ha ricordato come, in soli dieci anni, Fruit Attraction abbia compiuto una vera e propria ascesa, affermandosi come appuntamento di riferimento per l’ortofrutta internazionale. «Molti operatori – ha spiegato – si stanno progressivamente spostando da Berlino a Madrid, anche per un fattore di calendario: la collocazione temporale della fiera è perfetta perché si inserisce nel momento cruciale di avvio delle campagne commerciali. Questo consente alle aziende di programmare al meglio le strategie e di incontrare i partner in una fase decisiva dell’anno».

Cristiana Furiani, amministratrice delegata dell’OP Geofur, ha espresso un bilancio positivo della partecipazione a Fruit Attraction, sottolineando la vitalità e le prospettive che la rassegna internazionale offre al comparto. «La fiera è partita molto bene e oggi (ieri per chi legge) sta andando ancora meglio – ha dichiarato –. Forse si nota una presenza leggermente inferiore della Gdo italiana rispetto allo scorso anno, ma questo aspetto è stato ampiamente compensato da un numero elevato di buyer stranieri. C’è grande movimento, molto interesse e una partecipazione significativa sia da parte della produzione che della trasformazione».
Secondo Furiani, Fruit Attraction rappresenta ormai una tappa imprescindibile per le imprese ortofrutticole che vogliono guardare oltre i confini nazionali. «Vale la pena esserci – ha aggiunto – perché qui si incontrano tante novità e si ha la possibilità di avere uno spaccato concreto sul mondo ortofrutticolo internazionale. È un’occasione che apre a prospettive interessanti, sia sul piano delle relazioni commerciali che su quello dell’innovazione di prodotto e di processo». La manager ha infine ribadito come il contesto madrileno, con la sua formula dinamica e in continua crescita, si stia affermando come punto di riferimento per la filiera a livello globale, confermando l’importanza di presidiare questo appuntamento.

Romano Pecchia, direttore di CSC Lazio, ha espresso soddisfazione per la partecipazione alla kermesse madrilena, sottolineando l’importanza strategica di Fruit Attraction per il sistema ortofrutticolo. «La presenza a questa fiera si conferma un momento significativo non solo dal punto di vista del business – ha dichiarato –. Qui non mancano i buyer italiani e internazionali, e le opportunità di incontro e confronto sono numerose e di qualità. Certo, una presenza più consistente della distribuzione italiana sarebbe stata auspicabile, perché avrebbe ulteriormente rafforzato il ruolo del nostro Paese in un contesto che cresce anno dopo anno».

Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati, ha commentato con soddisfazione la presenza italiana in continua crescita all’interno del panorama fieristico internazionale. «La partecipazione dei nostri mercati è sempre più ampia e qualificata – ha sottolineato –. In generale, ma anche a livello europeo, la presenza italiana si conferma massiccia e in espansione. Naturalmente, come accade in tutti i grandi eventi, iniziano a emergere anche problematiche legate al gigantismo fieristico, che rendono complessa la gestione degli spazi e dei flussi. Ma resta un’occasione unica: qui si ha davvero la possibilità di incontrare, in un solo luogo, il meglio del nostro settore».
Secondo Pallottini, il modello dei mercati all’ingrosso italiani continua a suscitare interesse e a rafforzarsi grazie a una rete coesa che si presenta compatta e ben rappresentata. «Siamo tanti mercati – ha aggiunto – e anno dopo anno cresce la partecipazione dei nostri poli principali: Torino, Catania, Genova, Milano, Roma, Fondi e Padova, solo per citare i più attivi. Una presenza che non è soltanto numerica, ma anche sostanziale, perché porta contenuti, relazioni e prospettive di sviluppo concrete per tutta la filiera».
