Valfrutta Fresco traccia un percorso di sviluppo per il peperone

Cornelio e i mini-peperoni sono le punte di diamante, ma cresce anche il prodotto classico

Valfrutta Fresco traccia un percorso di sviluppo per il peperone

Nelle consuete rilevazioni all'interno dei negozi della Gdo, si nota un'attenzione crescente da parte dei distributori negli assortimenti di peperone, con offerte sempre più ampie e profonde. Un processo reso possibile grazie all’innovazione introdotta dai produttori, tra cui Valfrutta Fresco. Per comprendere i trend del momento e gli sviluppi futuri abbiamo raggiunto sia il neodirettore Generale, Enrico Bucchi, che il suo predecessore, Stefano Soli, che ha fortemente creduto in questo progetto sin dalle fasi iniziali.

Da sinistra, Raffaele Drei, presidente Valfrutta Fresco, Stefano Soli ed Enrico Bucchi

Pattuelli - Per prima cosa, Enrico, a un mese dalla nomina di Direttore Generale Valfrutta, quali sono state le prime sensazioni? 
Bucchi - La squadra che ho ricevuto in eredità è molto preparata, oggi a me spetta il ruolo di rinnovare l’impulso verso un dinamismo commerciale che porti a casa, è il caso di dirlo, i frutti di tanto potenziale innovativo e di tanta competenza maturata negli anni da Valfrutta Fresco e dal suo staff.
Valfrutta Fresco è una società che ha, al suo interno, un know how progettuale e di sviluppo molto significativo: lo ha dimostrato negli anni e lo dimostrerà ancora. Sicuramente, uno dei fronti di lavoro su cui impegnarsi fin da subito è la messa a terra dei progetti. In questo senso, il Gruppo Alegra, di cui Valfrutta Fresco fa parte insieme a Brio e Alegra, ha già previsto l’ingresso a breve di una nuova importante risorsa dedicata proprio a fornire nuovo impulso ai progetti più significativi, innovativi e distintivi a marchio Valfrutta Fresco e, per estensione, del Gruppo Alegra. 
A margine, voglio sottolineare che, all’interno del Gruppo, è in corso un importante processo di digitalizzazione e informatizzazione di tutti i processi che porterà le aziende, Valfrutta Fresco inclusa, ancora più avanti sul fronte dell’innovazione: l’obiettivo è quello di arrivare a un livello di gestione dei dati e di accesso alle informazioni interne con pochi eguali nel mondo ortofrutticolo. Credo fermamente che l’accesso all’informazione in tempo reale sia un elemento cruciale e strategico per gestire e fare crescere il business. 

Pattuelli - Veniamo al tema dell’intervista. Negli ultimi anni abbiamo notato nel peperone una evoluzione degli assortimenti, grazie soprattutto all’innovazione. Valfrutta Fresco, con l’introduzione di Cornelio, può essere considerata un precursore in tal senso. Attualmente, quali sono i risultati raggiunti dal progetto Cornelio e quali sono gli obiettivi per il futuro?
Soli - Il progetto Cornelio procede molto bene, secondo i programmi: l’obiettivo, nel corso del prossimo biennio è quello di consolidare e sviluppare ulteriormente la produzione. L’asticella per i prossimi due anni è fissata a 5.000 tonnellate di prodotto, con focus sul mercato italiano, tutto sviluppato in coltura protetta sia in suolo che fuori suolo, da commercializzare sia sfuso che confezionato, incrementando in modo sensibile la presenza di questo prodotto a marchio Valfrutta Fresco sia nella Gdo che nel dettaglio tradizionale, con qualche test commerciale anche in alcuni Paesi esteri. Per centrare questo obiettivo stiamo lavorando a stretto contatto con i produttori, diversificando sempre di più gli areali di coltivazione e, al tempo stesso, aumentando gli ettari con i produttori che fanno parte della filiera del progetto Cornelio fin dal primo momento. Di importanza fondamentale, come lo è stata fin dall'inizio, è la collaborazione costante con Enza Zaden in direzione di un continuo miglioramento varietale: l’obiettivo è quello di incrementare la resa produttiva senza modificare le caratteristiche organolettiche e l’alta digeribilità di un prodotto che, di partenza, è già ottimo. Inoltre, a partire da quest’anno, realizzeremo test di conservazione per riuscire a incrementare la shelf life di Cornelio

Pattuelli - Oltre a Cornelio, avete sviluppato anche il peperone dolce snack. Come nasce questo progetto? Quali sono i risultati raggiunti fino ad ora?
Soli - Il progetto nasce dall’analisi e dallo studio di esperienze esistenti in altri Paesi: penso agli USA o al Nord Europa, dove il consumo di alcuni prodotti ortofrutticoli come snack è ormai una pratica consolidata. Per l’Italia è una proposta ancora di nicchia ma con un interessante potenziale di espansione: i mini peperoni Valfrutta Fresco sono infatti più facili da consumare e, per la loro specifica dolcezza, croccantezza e digeribilità, sono anche molto apprezzati in cucina, in tante preparazioni diverse come contorni e insalate sfiziose e piacevoli per l’occhio, grazie al loro colore acceso. Per il momento, i mini peperoni Valfrutta Fresco sono commercializzati in tre colori: giallo, arancione e rosso. Proprio in quest’ottica e certi delle buone potenzialità del prodotto, stiamo lavorando per intensificare la produzione, con una strategia simile a quella di Cornelio, con il quale i mini peperoni condividono lo sviluppo in coltura protetta: aumento degli ettari e diversificazione degli areali produttivi. Oggi siamo concentrati soprattutto in Sicilia ma stiamo studiando nuove opportunità per sviluppare un’offerta legata ai mesi estivi puntando su areali più a nord, dove le temperature dovrebbero essere più miti nei momenti di picco del caldo. 

Pattuelli - Oltre alle innovazioni, state sviluppando anche le varietà classiche?
Bucchi - Certamente: stiamo lavorando e lavoreremo sempre di più con il nostro socio di riferimento, la cooperativa Agrintesa, per lo sviluppo di tutte quelle specie che caratterizzano il paniere della principale cooperativa ortofrutticola nazionale. L’obiettivo è proseguire nel solco di quel percorso di valorizzazione delle produzioni dei soci agricoltori fatto fin qui, mettendo al centro i valori del brand Valfrutta Fresco e del Gruppo Alegra: italianità, qualità, sostenibilità e valorizzazione delle aree più vocate del Paese e delle loro eccellenze. 

Pattuelli - Per i prossimi anni cosa bolle in pentola? Andrete a consolidare ulteriormente i progetti già avviati, magari stringendo ulteriormente i rapporti coi vostri clienti o state valutando altre innovazioni? 
Bucchi - Come anticipato, ci sono diversi progetti su cui stiamo lavorando: penso, in primis, allo sviluppo di alcune nostre importanti esclusive varietali con una catena di supermercati, ma i tempi non sono ancora maturi per fare annunci. In generale, però, mi preme sottolineare come per Valfrutta Fresco il rapporto lungo tutta la filiera si svilupperà sempre di più in logiche di partnership: dalle case sementiere, passando per la produzione, per arrivare alla distribuzione e, quindi, al consumatore, i tempi sono maturi perché il mondo ortofrutticolo superi la logica della compravendita per dare vita a progetti che portino valore dal campo allo scaffale. Parallelamente, sono al vaglio anche alcune ipotesi di nuove collaborazioni anche all’interno delle società del Gruppo Alegra: vogliamo mettere a fattore comune le potenzialità che il nostro sistema può mettere in campo e che, fino a oggi, non sono state sfruttate a pieno: un’evoluzione verso “l’orizzontalità” che ci permetterà di valorizzare tante nuove eccellenze. (aa)