Attualità
Caos TEA a Bruxelles: l’ideologia ferma la scienza
Dal Parlamento uno stop al trilogo che gela ricerca e innovazione

Come riportato in un articolo pubblicato dai Georgofili a firma di Giulia Bartalozzi, il 27 giugno 2025 è stato reso noto che il Parlamento europeo ha deciso di interrompere il trilogo con Consiglio e Commissione sul dossier riguardante le nuove tecniche genomiche (TEA o NGTs). Una decisione che spegne le speranze della Presidenza polacca di chiudere i negoziati prima del passaggio di consegne alla Danimarca. A decretare lo stop è stata la relatrice del Parlamento, l’eurodeputata svedese Jessica Polfjärd (PPE), alla luce della mancanza di progressi e delle profonde divisioni interne tra i gruppi politici. Già in fase preparatoria, il gruppo S&D aveva espresso contrarietà a un “accordo al ribasso e a tutti i costi”, posizione subito condivisa da Verdi e Left. Gli stessi S&D hanno inoltre chiesto la riapertura dell’Allegato I – relativo ai criteri di equivalenza – che la Commissione considerava già chiuso come base di compromesso. Anche l’ECR ha evidenziato che l’attuale compromesso sull’Allegato I non garantirebbe un’apertura concreta della categoria 1, rendendola poco utile al settore agroalimentare europeo. Renew Europe, invece, continua a insistere sull’inserimento di criteri legati alla sostenibilità ambientale per lo sviluppo delle TEA. Restano irrisolti i nodi centrali della discussione: sostenibilità, tracciabilità, etichettatura e brevettabilità.
Sulla vicenda è intervenuto il professor Mario Pezzotti, ordinario di Genetica agraria all’Università di Verona, georgofilo e coordinatore dell’Electronic Working Group (EWG) on "gene editing" dell’Union of European Academies for Science Applied to Agriculture, Food and Nature (UEAA): “La decisione del Parlamento europeo di interrompere il trilogo sul dossier relativo alle nuove tecniche genomiche è l’ennesima conferma di quanto i tempi della politica siano spesso disallineati rispetto all’urgenza dell’innovazione scientifica e tecnologica. In un momento in cui l’agricoltura europea ha bisogno di strumenti efficaci per affrontare le sfide del cambiamento climatico, della sicurezza alimentare e della sostenibilità, lasciare in sospeso un dossier così strategico rischia di rallentare lo sviluppo e l’applicazione di soluzioni concrete.
È legittimo e necessario che ci sia un confronto su temi come tracciabilità ed etichettatura, ma il dibattito non può diventare ostaggio di contrapposizioni ideologiche o di equilibri tra gruppi parlamentari. Il risultato è una paralisi che penalizza la ricerca, l’innovazione e, in ultima analisi, i cittadini europei.”
Il rinvio dei negoziati alla Presidenza danese – per la quale non è ancora noto un calendario – allontana ulteriormente un provvedimento atteso da anni. “Occorre – conclude Pezzotti – che il confronto riprenda in modo costruttivo, con la consapevolezza che su questo fronte l’Europa non può permettersi di restare indietro”. (aa)



















